Gli ospiti di quest'anno saranno Paul Kelly & Frankie Lane e gli Altan, ospiti anche di Andar Per Musica, nella serata di venerdì, i Birkin Tree con Cyril O'Donoghue, già ospiti nel 2002 di Celtica in Valle d'Aosta, e i Four Man And A Dog sabato. Lo scorso anno la piazza San Colombano è stata animata il 4 e 5 luglio dai Folk Studio A, i Dervish e i Capercaillie. Nel 2002, il 4 luglio, si sono esibiti i Chieftains, peccato che me li sia persa!
Ma non mi sono voluta perdere invece i Capercaillie lo scorso anno, come quest'anno non mi perderò gli Altan.
L'emozione che ho provato è stata indescrivibile: la prima festa celtica deve essere indimenticabile per chiunque. Quella piazza così piena di gente, non credevo fosse possibile: io ero solo una sedicenne con una particolare predilezione per la musica celtica, peraltro snobbata da molti, non pensavo veramente che tanti altri potessero coltivare la stessa passione. Ringrazio ancora il mio zione Ghillo per avermi accompagnata, e per accompagnarmi quest'anno, assieme ai nostri amici Eros e Mimesi: la compagnia si allarga!
Abbiamo incontrato gente con le magliette di CelticWorld o del Triskell Café, uomini e donne con abiti celtici autorealizzati che ballavano dietro al palco, appassionati che si accontantavano di sedere per terra pur di assistere il più vicino possibile al concerto di Karen Matheson & company. E poi non scordiamo la musica, vera protagonista indiscussa: mai dimenticherò quelle luci blu che illuminavano Karen e le tastiere di Donald Shaw mentre si spandevano nell'aria le note di “Nuair a chi thu caileag bhoidheach”, gli applausi all'ingresso del gruppo con “Homer's Reel”, il bis richiesto a ovazione popolare con dei calorosi minuti di appalusi.
Peccato veramente che del mio servizio fotografico, per il quale mi sono quasi arrampicata sul palco, sia venuta una sola foto, che ritrae il gruppo in una delle ultime canzoni, mentre il violinista Charlie McKerron abbandona l'archetto e suona in modo sublime pizzicando le corde.
Chissà quest'anno come sarà, chi incontreremo, chi conosceremo, in quali luoghi lontani geograficamente ma vicini nel nostro cuore ci lasceremo trasportare dalle suadenti note della musica... La musica non ti guarda, ma passa e va dove la porta il vento: sta a te ascoltarla, capirla e seguirla dovunque ti voglia portare.
La musica celtica non è una musica che si può semplicemente sentire, che passa su di te senza lasciare traccia e se ne va: è una musica che va ascoltata, fatta propria, vissuta.
Sensazioni forti, che non si possono spiegare a parole ma vanno vissute e interiorizzate. Comunque lo scorso anno Roberto Pasquali, sindaco della città di Bobbio, ci ha provato. Riporto le sue parole, stampate sul depliant introduttivo al festival “Irlanda in Musica 2003”.
Arriva da lontano, ma parla un linguaggio immediato poiché è il linguaggio della musica. La rassegna “Irlanda in musica” ci porta nel 2003 un messaggio che viene da lontano ma che avvicina la comunità di Bobbio alla sua storia, alla sua identità. L’Irlanda è un luogo vero e simbolico per noi che ne viviamo la tradizione artistica e culturale attraverso le testimonianze di San Colombano, monaco irlandese forte come il suo popolo, coerente e convinto. Suoni che sanno di campagne aperte e fattorie solitarie, di silenzi intensi e di movimenti attesi. Quasi un suono dell'anima, una musica che viene dal profondo e tocca il profondo. E, poi, le ballate. Il ritmo che disegna passi di danza e che trasmette immagini non viste, percepibili in un immaginario che è di tutti e di ognuno. Ritmo collettivo, che identifica una comunità (la comunità della musica, il Paese del Suono), ma anche sottile trasmissione individuale. La musica irlandese fa riflettere e condividere, è un "momento" in cui ritrovare un po' di se stessi, stando con gli altri. I gruppi che si esibiranno nell'edizione 2003 hanno in comune con quelli della precedente edizione non soltanto sillabe di nomi. Portano l'esperienza trascorsa a tradurre i suoni d'Irlanda in note e accordi. E si costruisce un'armonia, anno dopo anno. Si costruisce e si trasferisce quel linguaggio universale che da Bobbio parlerà a un pubblico diversificato per provenienza e per età. Il riscontro avuto è già un segnale di quanto la musica irlandese sia incisiva e abbia un seguito rilevante. E un pubblico che, anno dopo anno, sempre più comprende e apprezza l'armonia cercata, sperimentata e proposta dall'azzurro e dal verde dell'Irlanda. Le somiglianze con Bobbio si affidano anche ai colori, oltre alla tradizione che Colombano ha trasferito dalla sua terra. Anche sulle nostre colline i colori predominanti sono il verde e l'azzurro, evocati da quella musica che è ritmo e voce della natura. Nelle sere di concerto, l'Irlanda sarà qua. E noi l'ascolteremo, vivendola tra riflessione interiore e ballata di popolo.
Roberto Pasquali
Sindaco della Città di Bobbio
Per informazioni:
Comune di Bobbio, sezione Cultura, tel. 0523 96 28 04
Sito Web: www.comune.bobbio.pc.it
www.suoni.org
Suoni Dell'Altro Mondo
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