giovedì 17 dicembre 2009

Trigallia chiude a gennaio!

Prima o poi doveva arrivare anche questo momento: dopo la rivista Celtica, dopo il Trigallia Celtic Festival, ora tocca al sito www.trigallia.com.
Trigallia.com è nato come supporto al festival ma in breve tempo si è evoluto in uno dei siti internet “contenitore” dedicati al fantastico mondo dei Celti, diventando sempre più completo e ricco. Sicuramente il più completo per quanto riguarda le feste celtiche, tant’è che il payoff del sito è diventato “Trigallia, il portale delle feste celtiche”.

Trigallia.com è un pozzo senza fondo e in questi dieci anni di attività online abbiamo avviato innumerevoli iniziative: lo shop con pubblicazioni, cd e oggettistica artigianale; i numerosissimi video e le fotogallery dei tanti festival celtici; il Celtic Box, scaricabile, che ha consentito a chiunque di creare nel proprio sito una vetrina con gli eventi del mondo celtico, sempre aggiornata dal nostro staff. Senza dimenticare la petizione di Montefortino che abbiamo subito sostenuto, divulgato e mantenuto viva nel tempo, i numerosi links arricchiti da descrizioni e tantis simo altro ancora.

Com’è capitato per i progetti precedenti, anche in questo caso chiudere un capitolo così vasto e abbandonare tutto il materiale e il lavoro che c’è stato ci fa quasi piangere. Ancora una volta la cruda realtà ci richiama al dovere e in questo caso si tratta di incanalare le energie in azioni retributive, spinti specialmente dalle conseguenze di questo periodo difficile per tutti.

Un grazie speciale va a Mary che per tutto questo tempo ha creato contenuti e assistito amici che hanno chiesto e cercato di tutto. Un grazie anche a GBit e a Emanuele, che hanno creato il sito di Trigallia.com e lo hanno seguito per tanto tempo. Un grazie ad Aleweb che se n’è occupata in questi ultimi due anni e grazie agli oltre 7.400 iscritti alla newsletter che salutiamo affettuosamente. Grazie a tutti per questi bellissimi anni trascorsi assieme!

Trent e i Trigalli

sabato 5 dicembre 2009

Montefortino - Rassegna stampa

Il paese di Montefortino sorge sulla dorsale di un colle a circa 700 metri s.l.m., abbarbicato sulle pendici del Monte Sant’Angelo. La sua storia è molto antica e risale al tempo dei Galli Senoni, che si erano stabiliti fra questi colli dell’ Appennino Marchigiano e dei quali è stata trovata una necropoli e una fonte sacra, che la gente del paese chiama ancora oggi Fonte del Sasso.
Dell’intero territorio gallico Montefortino era probabilmente il baluardo celtico più meridionale, al confine con gli Etruschi e i Piceni.
Oggi Montefortino è uno dei luoghi più suggestivi e accoglienti delle Marche, apprezzato centro turistico perché ancora incontaminato, situato sulle rive di un piccolo torrente di acqua cristallina fra grandi querce.
L’intervento umano è sempre stato rispettoso dell’ambiente ma la Provincia di Ancona ha approvato un piano di sfruttamento intensivo di una risorsa locale: la pietra delle montagne circostanti, una particolare pietra chiamata «scaglia bianca e rossa». Secondo questo piano di sfruttamento, il territorio del Monte Sant’Angelo è stato dichiarato bacino estrattivo e ha rischiato di diventare una cava all’aperto, con la distruzione dell’ambiente naturale e con esso della tranquillità dei suoi abitanti e di una memoria storica che ancora attende di essere conosciuta e riconosciuta.
Come già annunciato qui, il sito di Montefortino oggi è salvo.
Ma la vicenda non si conclude qui: segnalo una rassegna stampa in costante aggiornamento riguardo al bacino di Monte Sant’Angelo. La rassegna stampa è aggiornata dal fondatore del gruppo di Facebook "Salviamo la necropoli celtica di Montefortino".

Qui il comunicato stampa ufficiale di Italia Nostra all'indomani della vittoria: http://www.italianostra.org/eventi/nostri_eventi/marche_tar.html
E qui la sentenza del TAR: http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Ancona/Sezione%201/2006/200600134/Provvedimenti/200901242_01.XML

giovedì 3 dicembre 2009

"L'Oro dei Celti" ad Arcevia (AN)

"L'Oro dei Celti"
dal 10 ottobre 2009 al 30 giugno 2010

Museo Archeologico Statale
Centro Culturale San Francesco, corso Mazzini 64
Arcevia (AN)



Come un prezioso scrigno, sabato 10 ottobre, alle ore 17,30, il Museo Archeologico Statale di Arcevia mostrerà al pubblico un nucleo di gioielli provenienti da contesti celtici, che affiancheranno l’esposizione museale permanente dei corredi tombali provenienti dal locale sepolcreto gallico di Montefortino, nell’esposizione “L’oro dei Celti”, organizzata dalla direttrice del Museo Dott.ssa Mara Silvestrini, con la collaborazione della Dott.ssa Nicoletta Frapiccini, archeologhe della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche.
Questo insieme di oreficerie, di pregevole manifattura etrusca e magno-greca, che fa parte delle collezioni del Museo Archeologico Nazionale delle Marche di Ancona, intende polarizzare l’attenzione sull’importante presenza celtica a Montefortino di Arcevia e riaccendere l’interesse per le complesse vicende storiche che videro protagonista, in questi luoghi, una vivace comunità, animata da molteplici etnie.
L’esposizione offre ai visitatori, con particolare riguardo per le scolaresche, l’occasione di avvicinarsi al mondo celtico attraverso l’attraente percorso alla scoperta delle oreficerie, di cui spesso i corredi funerari gallici fanno grandioso sfoggio.
I gioielli esposti provengono da alcune tombe delle necropoli celtiche di Osimo e Filottrano: raffinatissime parure di antiche dame, che non seppero separarsi dai loro preziosi monili nell’ultimo viaggio (e ammirandole se ne può capire il motivo!) per riemergere oggi ancora fulgide e intatte nel loro splendore. Collane, orecchini e bulle nella preziosa lamina aurea, qualche anello tempestato di pietre dure o paste vitree, vanno idealmente ad affiancarsi – senza certo sfigurare – alle corone d’oro celtiche provenienti da Montefortino di Arcevia, esposte al Museo Archeologico Nazionale delle Marche e ben note al pubblico, a cui si offre una nuova emozionante ‘riscoperta’ di questi antichi tesori.
I reperti esposti in mostra provengono dalla necropoli di San Filippo di Osimo dove, sulla riva sinistra del fiume Musone, sono emerse quindici tombe a inumazione in parte sconvolte, della fase più antica dell’occupazione celtica del Piceno (metà IV sec. a.C. ca.), scavate negli anni 1914-1925, e da Santa Paolina di Filottrano dove, sulla riva destra del Musone, si rinvenne un sepolcreto gallico di circa 30 tombe, in parte danneggiate, riferibili anch’esse al momento più antico dell’occupazione celtica (metà IV sec. a.C. ca.), scavate tra il 1911 e il 1913.

Museo Archeologico Statale di Arcevia
Orari: aperto tutti i giorni 8.30 – 13.30, mercoledì 13.30 – 19.30
La mostra "L'Oro dei Celtic" resterà aperta fino al 30 giugno 2010.
Per informazioni:

mercoledì 2 dicembre 2009

Pavia. Leggende e Magia dai Celti ai Visconti

Editore: Liutprand
Collana: Magica Pavia

Prezzo: 11,90 Euro
Dati: 128 p.
Anno: 2000

Descrizione:
Il libro affronta vari aspetti curiosi e intriganti non solo della leggenda, ma anche della storia e delle tradizioni di Pavia, antica Capitale del Regno Italico, e del suo territorio, dal periodo dei Celti a quello del Regno Longobardo, sino ad un Medioevo dominato dalla perenne lotta per la supremazia dei Pavesi contro i Milanesi.
Come afferma l'autore stesso nell'introduzione, "la storia ufficiale è sempre stata scritta dai vincitori, dai superstiti, ossia da una ben piccola minoranza.
La gran maggioranza degli uomini invece ha vissuto, sofferto, creato in silenzio ed è ritornata nelle tenebre, almeno per quanto riguarda la memoria generale.
È affascinante ritrovare brandelli di storia dei "perdenti": di popoli scomparsi nel buio dell'oblio, brani di vita e di realtà, non secondo la descrizione demonizzante che ne hanno fatto i loro vincitori, ma per cercare di riviverli nella loro stessa realtà (o verità) quotidiana.
Un mondo ignorato dalle cronache, dalle storiografie accademiche, dai cattedratici e dalla scienza ufficiale. Un viaggio quasi di scoperta archeologica, alla fine del quale forse ci chiederemo se conoscevamo davvero la nostra storia".

Il libro è prodotto dall'Associazione Culturale Liutprand, ma viene distribuito in tutta Italia dalle distribuzioni Mimesis-PDE.