mercoledì 15 dicembre 2010

Convegno "Celti d'Italia" a Roma, 16-17 dicembre 2010


Convegno Internazionale sui Celti dell’età di La Tène a sud delle Alpi.

Roma, 16-17 dicembre 2010

La Sapienza - Università di Roma
Facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Aula Odeion
Piazzale A. Moro 5 Roma



Il tema del Convegno riguarda i Celti dell’età di La Tène (V-I sec. a. C.) stanziati a sud delle Alpi (Piemonte, Lombardia, Canton Ticino, parte del Veneto e del Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche) e presenti, in modi diversi, anche in Italia Centrale e Meridionale. L’incontro, nato da una fruttuosa collaborazione tra Università e Soprintendenze Archeologiche, è dedicato alla memoria del Prof. Renato Peroni, insigne archeologo, Maestro indimenticabile e tra i promotori del Convegno.
L’incontro si inserisce tra le iniziative promosse dall’Ateneo per la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia

Obiettivi del Convegno
Gli obiettivi principali sono l’aggiornamento sulle numerose scoperte degli ultimi anni e la riflessione sui maggiori problemi ancora aperti tra cui l’elaborazione di una cronologia del La Tène cisalpino sufficientemente articolata e correlabile con quella transalpina.

Programma
Il Convegno si articola in due giornate dedicate a due ambiti cronologici distinti che corrispondono il primo al V-III sec. a. C., epoca in cui i gruppi celtici cisalpini raggiunsero il loro massimo potere e la loro maggiore espansione e il secondo al II-I sec. a. C. quando si ritirarono a nord del Po, entrando gradualmente nell’orbita romana. Sono previste relazioni di inquadramento generale seguite da relazioni, frutto di lavoro di gruppo, che riguardano i diversi ambiti geografici interessati dalla presenza celtica e le classi di materiali archeologici più funzionali all’affinamento della cronologia. Chiuderà l’incontro una Tavola Rotonda in cui saranno sintetizzati i risultati ottenuti, commentati in una prospettiva sia cisalpina che transalpina.

Scarica la brochure

lunedì 8 novembre 2010

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lunedì 1 novembre 2010

Claddagh ring: l'anello nuziale irlandese

Il Claddagh Ring è un anello di fidanzamento irlandese, composto da due mani che tengono un cuore sormontato da una corona. Le mani simboleggiano l'amicizia, la corona è simbolo di lealtà e il cuore dell'amore. Questo anello deve l’origine del suo nome ad un villaggio di pescatori sulla Baia di Galway, in Irlanda, chiamato proprio "claddagh" (parola che in gaelico indica la sabbia rocciosa tipica di quella zona).
Il villaggio di Claddagh fu fondato nel 1232, e insediamenti di case furono presenti fino al 1934. Si trattava di una colonia molto unita, formata da persone orgogliose del loro passato e gelose della loro indipendenza.
Claddagh fu sempre governato da un capo noto nei secoli con diversi titoli: a volte era chiamato semplicemente 'the mayor' (il maggiore) o 'the admiral' (l’ammiraglio) della Baia di Galway, altre volte era chiamato in modo più solenne 'the King' (il re). La sua nave aveva vele bianche, che si distinguevano dalle barche dei pescatori con vele marroni o nere.
Gli uomini di Claddagh preferivano scegliere le proprie mogli nel loro villaggio, preoccupati di conservare le tradizioni locali.
Una di queste tradizioni – tra le più belle – era il Claddagh Ring.
I primi esempi di questo anello (in oro, argento e bronzo), sono dei veri e propri capolavori: alcuni di essi sono oggi in mostra presso il “National Museum of Ireland” a Dublino, e il “Victoria and Albert Museum” a Londra.

In Irlanda lo scopo per cui questo anello viene scelto è manifestato dal modo in cui l’anello viene indossato. Infatti, il Claddagh Ring può simboleggiare sentimenti diversi:

    * Amicizia/libertà: mano destra, con la punta del cuore rivolta verso le dita;
    * Matrimonio: mano sinistra, con il cuore puntato verso il polso;
    * Fidanzamento: mano destra con il cuore puntato verso il polso.
    * Rifiuto dell'Amore/Vedovanza : mano sinistra, con la punta del cuore verso le dita.

Per moltissime persone che hanno dovuto lasciare l’Irlanda durante la carestia del XIX secolo il Claddagh Ring è diventato l’unico legame duraturo con la propria patria e l’unica eredità familiare. È proprio nel periodo della carestia che l’anello cominciò a diventare popolare fuori dal Connemara, grazie all’esodo dall’ovest. In questo periodo divenne un prezioso ricordo delle origini della famiglia, un simbolo del legame con il passato, passando da madre in figlia primogenita per secoli.
Accanto al Claddagh Ring, esiste un altro anello, chiamato “Fenian ring” e risalente a circa duecento anni fa, caratterizzato dalla presenza di due mani e due cuori, senza corona. Tale anello rappresenterebbe la battaglia per la Repubblica d’Irlanda, anche se, comunque, il Claddagh Ring tradizionale è sempre rimasto il modello vero e proprio (con la corona a simbolo della lealtà, in ricordo del Regno Irlandese e dell’eredità britannica).

Vi sono moltissime leggende nate attorno al Claddagh Ring.
Una tra le tante, parla di un re innamorato di una giovane contadina, ma da lei non corrisposto. Il povero re non riuscì a sopportare il dolore e si uccise, chiedendo che sulla sua lapide fossero rappresentate due mani intorno a un cuore incoronato come simbolo del suo eterno amore per la contadina.
Due delle spiegazioni più celebri hanno a che fare entrambe, sebbene un secolo le separi, con membri della famiglia Joyce (o Ioyce), originaria di Galway. Alcuni modelli di Claddagh ring tuttora esistenti portano le iniziali “R. I.” oppure “R. J.” e, perciò, sono attribuiti a Richard Joyce/Ioyce.

La più antica leggenda, risalente al XVI secolo, racconta che il primo Claddagh Ring fu uno miracoloso e meritato regalo per Margaret Joyce. Domingo de Rona, un ricco mercante spagnolo i cui affari lo portavano spesso a Galway, incontrò Margaret in una delle sue visite nella cittadina irlandese e se ne innamorò, sposandola di lì a poco. Sfortunatamente, però, la loro felicità fu breve. Subito dopo il matrimonio Domingo morì e Margaret ereditò il suo enorme patrimonio. Nel 1596, la donna si risposò con Oliver Og French, il governatore di Galway. L’uomo non la sposò per la sua grande ricchezza, e ciò è dimostrato dal fatto che lasciò l’uso e l’amministrazione dei suoi beni totalmente nelle mani di lei, che, da parte sua, non sperperò il suo denaro, ma ne donò gran parte alla città per far costruire numerosi ponti. Un giorno un’aquila lasciò cadere sul grembo di Margaret Joyce un anello d’oro, il primo Claddagh Ring. Questo evento non fu ritenuto un evento fortuito, ma un vero e proprio dono divino, ricompensa alla sua generosità. L’anello sarebbe quindi caduto “dall’alto”, nel vero senso della parola.

Molto più realistica un'altra leggenda. Questa ci racconta come, durante la seconda metà del XVII secolo, un abitante di Galway, Richard Joyce, fu catturato dai pirati mentre era in viaggio per le Indie Occidentali. Questi lo vendettero come schiavo a un ricco orafo arabo, che gli insegnò il mestiere e lo fece diventare un eccellente cesellatore. Nel 1689, re William III d’Inghilterra ottenne il rilascio degli inglesi catturati, Joyce compreso. In tutti gli anni trascorsi insieme, l'orafo si era affezionato a Joyce e lo implorò di restare da lui, promettendogli la mano della figlia e metà del suo patrimonio. Richard, tuttavia, non si fece tentare, poiché non vedeva l’ora di tornare nel suo paese natale. Quindi portò con sé le conoscenze acquisite sull’arte orafa e, importantissima cosa, un'idea che gli era venuta in mente durante quegli anni: la creazione del Claddagh Ring. Secondo alcuni, egli creò il primo di questi anelli come simbolo di gratitudine nei confronti del re al quale doveva la sua libertà. Secondo altri, invece, ad una fanciulla di Galway che non aveva mai smesso di amarlo e di essergli fedele, in attesa del rientro del suo unico vero amore: lui le si presentò con il celebre Claddagh Ring d’oro, simbolo del loro amore duraturo (due mani a rappresentare l’amicizia, la corona a significare la loro lealtà e devozione, e il cuore a simboleggiare il loro reciproco amore eterno). I due si sposarono subito e non si separarono mai!

Da dove proviene ogni simbolo che forma il Claddagh Ring? Per scoprirlo bisogna andare molto indietro nel tempo, all’epoca degli dèi celtici. Dagda, il padre degli dèi, era un essere potente, con la capacità di far splendere il sole; secondo la leggenda la mano destra dell'anello appartiene proprio a lui. Anu (dea conosciuta poi come Danu), era l’antenata e madre universale dei Celti, ed è lei che sembra rappresentare la mano sinistra del Claddagh Ring. La corona rappresenta Beathauile (nome che significa "la vita intera"), che non sembra sia una persona o un dio, ma appare a rappresentare il principio vitale e la vita in sé. Infine il cuore rappresenta i cuori di ogni membro dell’umanità.
Un’altra interpretazione del significato dell’anello è strettamente collegata al trifoglio, uno dei più antichi simboli irlandesi. Questa interpretazione vuole che la corona sia il Padre, la mano sinistra il Figlio e la mano destra lo Spirito Santo, tutti concentrati sul cuore al centro, che simboleggia l’umanità.
Attraverso ogni simbolismo, comunque, un tema ricorre sempre, ovvero che l’anello simboleggia l'amore, la lealtà e l'amicizia ("Love, Loyalty, and Friendship" o, in gaelico, "Gra, Dilseacht agus Cairdeas").


lunedì 18 ottobre 2010

Conferenza "L'età del Bronzo nella Valle dell'Idice"

Domenica 24 ottobre 2010 alle ore 10.30 al Museo Archeologico "Luigi Fantini" di Monterenzio (Bo), conferenza con le archeologhe Lisa Guerra, Vanessa Poli, Barbara Vaccari e inaugurazione della mostra "L'abitato di Monterenzio Vecchio nell'età del bronzo".

Il gruppo di rievocazione storica TOUTAI ARGANTIA, in collaborazione con l'Agriturismo il Poggio dell'Arabella, si occuperà della preparazione di un "aperitivo dell'età del bronzo" che sarà servito a tutti i partecipanti.

La mostra rimarrà aperta fino al 12/12/2010 osservando i seguenti orari:

Sabato 09.00 - 13.00 e 15.00 - 18.00
Domenica 09.00 - 13.00 e 15.00 - 18.00
Mercoledì 09.00 - 13.00

Telefono: 051/929766
Fax: 051/929766
E mail: museomonterenzio@yahoo.it

Evento promosso da Museo Civico Archeologico “L. Fantini”, Comune di Monterenzio, Gruppo di rievocazione storica Toutai Argantia, Agriturismo il Poggio dell'Arabella.

sabato 16 ottobre 2010

2590° buon compleanno Milano!

L’Associazione Kernunnos presenta “2590° Buon compleanno Milano”.
L’iniziativa ricorda l’anniversario della fondazione di Milano, si ripercorre a piedi l’ellisse tracciata dai Celti 2590 anni fa, nel giorno di Samhain.
Questa breve camminata, giunta alla dodicesima edizione, vuole essere una sorta di buon augurio, di prosperità e di abbondanza per Milano, nel ricordo delle più antiche memorie.

Per informazioni:
Libreria Primordia, via Piacenza 20, Milano
tel. 02 54.63.151
e-mail: mfumagalli@infinito.it

Tutto il percorso, con fotografie e commenti, sul sito http://www.libreriaprimordia.it/kernunnos.htm

giovedì 14 ottobre 2010

Celtic Woman "Lullaby"



Dal sito ufficiale, le Celtic Woman annunciano l'arrivo in dicembre del loro nuovo album "Lullaby".
L'album sarà disponibile solo tramite la PBS per sostenere la trasmissione televisiva dello speciale "Songs from the heart", già rilasciato in Dvd e Cd.
Nell'album troveremo canzoni dolci e rilassanti come “When You Wish Upon A Star” (da Pinocchio), “Stay Awake” (da Mary Poppins), Suantrai, Baby Mine, e la celeberrima Ninna nanna di Brahms.
Per qualunque aggiornamento, tenete d'occhio il sito web ufficiale www.celticwoman.com!

venerdì 2 luglio 2010

Irlanda in Musica 2010 a Bobbio (Pc)



BOBBIO (PC)
Piazza San Colombano

9 - 10 - 16 - 17 Luglio 2010


Irlanda in Musica 2010 - XIII Edizione

Irlanda in musica è un evento che unisce storia, arte e cultura: Bobbio riconosce nell'Irlanda la sua stessa tradizione artistica e culturale, che vive nel borgo della Valtrebbia attraverso le testimonianze di San Colombano, monaco irlandese cui è dedicato l'omonimo monastero, che conserva nella propria cripta il sarcofago del Santo.
La stessa musica irlandese, come quella folk dell'Appennino emiliano, è fatta di suoni dell'anima: il ritmo collettivo delle ballate disegna passi di danza e trasmette sensazioni che appartengono al nostro immaginario collettivo.
Da ormai 12 anni Irlanda in Musica rappresenta un appuntamento importantissimo nell'agenda culturale di tutta la provincia piacentina, che ha richiamato l'attenzione di spettatori provenienti anche delle province limitrofe: il successo della manifestazione è cresciuto insieme all'interesse suscitato nel pubblico. Anno dopo anno i più grandi artisti della musica celtica contemporanea si sono susseguiti sul palco, con alle loro spalle la Basilica di San Colombano, e anno dopo anno, chiunque sia passato a Bobbio, ha ripercorso a ritroso quel filo che collega la cittadina della Valtrebbia con l'Isola di Smeraldo.
Per celebrare il successo della manifestazione, giunta alla tredicesima edizione, da quest'anno gli organizzatori hanno pensato di ampliarla portandola da due a quattro giorni: due week end di grande musica e cultura celtica, con concerti di artisti internazionali (Irlanda, Galles e Asturie).In attesa che tu scopra il calendario degli appuntamenti, due parole sull'artista a cui spetterà l'onore di aprire le danze di Irlanda in musica il 9 luglio, un big della musica europea. Si tratta dell'asturiano Hevia. Hevia si esibirà a Bobbio in trio acustico, ripercorrendo, tra tradizione ed innovazione, i brani degli album che lo hanno reso famoso in tutto il mondo e gli hanno regalato premi e riconoscimenti.
Come ogni anno, inoltre, Irlanda in Musica sarà una grande festa, in cui la musica si accompagnerà a prelibatezze culinarie. Negli stand gastronomici sarà possibile gustare piatti tipici della tradizione irlandese accompagnati da fiumi di ottima birra.
Gli stand apriranno alle ore 19.30.

Info: http://www.irlandainmusica.it/


martedì 15 giugno 2010

Irish Fest a Zavattarello (Pv)

Sabato 3 luglio 2010, ore 21
Pizzeria del Borgo, Zavattarello (Pv)
Irish Fest

Con i Keily's Folk

Info: Pizzeria del Borgo
Via Berlinguer 1
Zavattarello (Pv)
Tel. 0383 589 315

lunedì 14 giugno 2010

Celtival 2010






Ecco il programma 2010 del festival celtico che si terrà a Giavera del Montello (TV) i giorni 9-10-11 luglio.

Festival Internazionale di musica e cultura celtica

Eccoci qui con il programma ufficiale.

Prima di tutto alcune info di varia natura.

Il biglietto di ingresso è giornaliero e costa 5 euro.

I bimbi fino a 12 anni non pagano.



Al villaggio, i gruppi storici animeranno la manifestazione con rievocazioni e momenti di intrattenimento sul tema fantasy per i più piccoli.

All'interno del Festival funzioneranno chiosco e birreria, stand gastronomico con piatti tipici, ricco mercatino di artigianato e oggetti tipici.

Partecipano i seguenti gruppi storici

* Figli del bosco
* Kleves


Sono previsti stage di danza e musicali

* Danza irlandese e bretone
* Arpa celtica
* Ullian pipe, flauto e whistle
* Chitarra, banjo e buozouki

Gli stage di danza sono gratuiti, quelli musicali sono a pagamento ed è necessaria la preiscrizione.


Venerdì 9 luglio
Ore 19.00 Apertura festival, mercatino, cucina e birreria celtica
Ore 21.15 Concerto con i CISALPIPERS (Romagna), musiche tradizionali dei paesi dell’area celtica arrangiate per le pive emiliane
Ore 22.30 Concerto con ALALE’(Galizia-Irlanda) suggestione di musicalità Irlandese e originale commista a musicalità, Iberica, jazz mediterraneo e orientale




Sabato 10 luglio
Ore 15.00 Apertura festival, mercatino, cucina e birreria celtica
Ore 15.00 Stage di arpa celtica con la maestra Katia Zunino (iscriviti)
Ore 15.30 Stage di spada per bambini al villaggio storico a cura del clan Kleves
Ore 16.15 Rievocazione storica al villaggio “matrimonio celtico”
Ore 17.00 Stage di Ullian pipe, flauto e whistle con Daniele Bicego
Ore 17.00 Stage di chitarra, banjo e buozouki con Daniel Ponti
Ore 17.30 Stage di danze Irlandesi e Bretoni con la Scuola Accademia dei GENS D’YS
Ore 18.00 Apertura cucina
Ore 18.30 Rappresentazione storica “Artenoux il cerchio del tempo” a cura del clan Figli del Bosco
Ore 21.15 Spettacolo di danze irlandesi con i GENS D’YS (Lombardia) Originali interpreti della danza tradizionale irlandese, uno spettacolo travolgente da non perdere.
Ore 22.30 Concerto con MACUMBA (Scozia) il particolare approccio del gruppo unisce i suoni tradizionali delle classiche cornamuse scozzesi con i ritmi delle percussioni brasiliane
Ore 00.15 Accensione del fuoco sacro al villaggio storico con i CLAN STORICI accompagnati dalle cornamuse e tamburi dei MACUMBA


Domenica 11 luglio
Ore 15.00 Apertura festival, mercatino, cucina e birreria celtica
Ore 10.00 Stage di arpa celtica con la maestra Katia Zunino (iscriviti)
Ore 10.00 Stage di ullian pipe, flauto e whistle con Daniele Bicego
Ore 15.00 apertura festival mercatino birreria e villaggio storico
Ore 15.00 rappresentazioni di vita quotidiana al villaggio storico e archeologia sperimentale
Ore 15.00 Stage di chitarra, banjo e buozouki con Daniel Ponti
Ore 15.15 Sotto la grande quercia fiaba animata “Arawn e la caccia selvaggia” per bambini
Ore 16.00 Stage di spada per bambini al villaggio storico a cura del clan Kleves
Ore 16.30 Rievocazione storica “battaglie tra clan celtici rivali”
Ore 17.30 Stage di danze Irlandesi e Bretoni con i GENS D’YS
Ore 18.00 Apertura cucina
Ore 18.15 Concerto con DEUCE (Lombardia) propongono concerti vivaci,spensierati con continui e inaspettati cambi di strumenti
Ore 19.:00 Spettacolo con gruppo folcloristico VIAZANKA di Minsk danze e musiche tradizionali della Bielorussia
Ore 20.45 Concerto con i ONE STRING LOOSE (Galles) con il loro innovativo stile di fusion folk hanno entusiasmato ogni genere di pubblico nel Regno Unito e in Europa
Ore 22.15 Concerto con i WILL’O THE WISP (Toscana) una magica alchimia che fonde i suoni tradizionali Irlandesi, Italiani, atmosfere mediterranee, idee originali e del jazz
Ore 23.45 Chiusura festival


Gli stage di danza sono gratuiti, quelli musicali sono a pagamento ed è necessaria la preiscrizione


Per altre informazioni visitate il sito Clan del Cervo

martedì 20 aprile 2010

Nuova scoperta di un'antica lingua scritta della Scozia

Gli antenati del moderno popolo scozzese hanno lasciato dietro di sé misteriose pietre scolpite, che una nuova ricerca ha appena stabilito contenere la lingua scritta dei Pitti, una società dell'Età del ferro che esisteva in Scozia, dal 300 al 843 d.C.

Le incisioni rupestri altamente stilizzate, che si trovano su quelle che sono conosciuti come le Pietre dei Pitti, una volta erano ritenute arte rupestre o legate a motivi araldici. Il nuovo studio, pubblicato sui Proceedings della Royal Society A, conclude, invece, che le incisioni rappresentano la lingua perduta dei Pitti, una confederazione di tribù celtiche che vivevano nell'attuale Scozia orientale e settentrionale.
"Sappiamo che il linguaggio dei Pitti era una lingua parlata e scritta tramite simboli, poiché Beda (un monaco e storico che morì nel 735) scrive che ci sono quattro lingue in Gran Bretagna in quel momento: Britannico, lingua Pitti, degli Scozzesi e degli Inglesi ", l'autore Rob Lee ha detto a Discovery News.
"Sappiamo che le tre altre lingue erano - e sono - complesse lingue parlate, così ci sono tutte le indicazioni che anche il linguaggio dei Pitti fosse un linguaggio complesso parlato", ha aggiunto Lee, professore alla Scuola di Bioscienze dell'Università di Exeter.
Lui e colleghi Filippo Jonathan e Pauline Ziman ha analizzato le incisioni che si trova sul noto Stones poche centinaia di Pitti. I ricercatori hanno utilizzato un processo matematico noto come entropia di Shannon per studiare l'ordine, la direzione, la casualità e le altre caratteristiche di ogni incisione.
I dati ottenuti è stata confrontata con quella di numerose lingue scritte, come i geroglifici egizi, i testi cinesi e latino scritto, anglo-sassone, norreno, antico irlandese, antico irlandese e gallese antico. Mentre le incisioni rupestri dei Pitti non corrisponde ad alcuna di queste, essi rappresentano delle caratteristiche di scrittura sulla base di una lingua parlata.
Lee ha spiegato che la scrittura si presenta in due forme fondamentali: la scrittura lexigraphic che si basa sulla parola e semasiography, che non è basato sulla parola.
"Lexigraphic scrittura contiene simboli che rappresentano parti del discorso, come le parole, o suona come sillabe o lettere, e tende ad essere scritto in maniera lineare o direzionale simulando il flusso del discorso", ha detto. "In semasiography, i simboli non rappresentano la parola - come i simboli del fumetto usato per mostrare come costruire un pezzo piatto pack dei mobili - e generalmente non arrivano in maniera lineare."
Anche se Lee e il suo team non hanno ancora decifrato il linguaggio dei Pitti, alcuni dei simboli fornire indizi interessanti. Un simbolo appare come una testa di cane, per esempio, mentre altri sembrano cavalli, trombe, specchi, pettini, cervi, armi e croci.
Gli Stones dopo Pitti contenere anche immagini, come nodi celtici, simili a quelli trovati nel Libro di Kells e di altre opere prime provenienti dalle regioni vicine. Queste immagini più bello cornice decorativa che Lee e il suo team credono sia la lingua scritta dei Pitti.
"Non è chiaro al momento se le immagini, come ad esempio i nodi, forma una parte della comunicazione", ha detto Lee. Egli ritiene che le pietre contengono anche i simboli semasiographic, come ad esempio una foto di piloti e suonatori di corno accanto a cani da caccia su quello che viene chiamato l'hotel Hilton di pietra Cadboll. Ancora un altro sasso mostra quello che sembra essere una scena di battaglia.
Paul Bouissac, professore dell'Università di Toronto che è uno dei maggiori esperti mondiali in materia di segni e simboli, ha detto a Discovery News che egli acconsente "è più che plausibile che i simboli dei Pitti siano esempi di una scrittura, nel senso che essi codificavano alcune informazioni, che avevano anche una forma parlata. "
Cosa si sa di un sistema di scrittura, tuttavia, "non costituisce decifrare questo script putativo", Bouissac aggiunto.
"Dovremo aspettare per la scoperta di quello che sarebbe l'equivalente per i Pitti della Stele di Rosetta, che ha reso possibile la decifrazione del codice egiziano geroglifico", ha detto. "Questo può accadere, oppure può non accadere mai".


giovedì 8 aprile 2010

The Chieftains a Varese

Terra Insubre è lieta di annunciarVi che lo storico gruppo irlandese
THE CHIEFTAINS
suonerà al Teatro di Varese di piazza Repubblica
mercoledì 26 maggio 2010 alle ore 20:45

...e in apertura spettacolo dell'Accademia di danze Irlandesi Gens d'Ys

Il concerto aprirà la 4° edizione del festival "Insubria, terra d'Europa" che si svolgerà dal 26 al 30 maggio a Varese e di cui sarà presto disponibile il programma completo.

PER ACQUISTARE I BIGLIETTI:

Teatro di Varese
piazza Repubblica - Varese.
Tel. 0332.247897 - 284224
Orari biglietteria:
da lunedì a sabato: 11:00 - 14:00 e 17:00 - 19:00
(nei giorni di spettacolo botteghino aperto 20:00 - 21:00).

Platea: 30,00* euro + prevendita
1° galleria: 25,00* euro + prevendita
2° galleria: 20,00* euro + prevendita
(* è prevista una riduzione del 10% sul costo del biglietto rivolgendosi alla biglietteria del teatro per i soci di Terra Insubre
e per gli iscritti ai corsi di danze dei Gens d'Ys)

Prevendita on line su www.ticketone.it e in tutti i suoi punti vendita.

Consigliamo di munirsi di biglietto prima del concerto.


mercoledì 17 marzo 2010

Happy St. Patrick's Day!


 Happy St. Patrick's Day!















« May the road rise to meet you, may the wind be always at your back, may the sun shine warm upon your face, and the rains fall soft upon your fields and, until we meet again, may God hold you in the palm of His hand. »



« Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, Iddio ti protegga nel palmo della sua mano  »



(San Patrizio, Benedizione del viaggiatore irlandese)



 

 

giovedì 11 marzo 2010

Piacenza: concerti per St. Patrick venerdì 19 e sabato 20 marzo


In occasione della settimana in cui cadono le celebrazioni per San Patrizio, si terranno a Piacenza due grandi concerti di musica celtica!

Venerdì 19 Marzo 2010, alle ore 21 presso la Sala dei Teatini di Piacenza si esibiranno gli irlandesi Lùnasa (posto unico 25€), mentre Sabato 20, stessa ora e stesso luogo, salirà sul palco il Shona Mooney Trio, capitanato dalla rossa violinista scozzese (posto unico 15€).

Per prenotazioni inviare una mail a prenotazioni@fedrocooperativa.it

I concerti sono organizzati da Cooperativa Fedro e Comune di Piacenza nell'ambito del festival World - Musica & Parole.



venerdì 12 febbraio 2010

"Chridhe Gaidhlig - Cuore Gaelico" è in ristrutturazione

Il sito web "Chridhe Gaidhlig - Cuore Gaelico" è in fase di ristrutturazione.
Il sito si sposta, di poco, all'indirizzo http://rici86.altervista.org/celti/index.html.

Vediamo bene come nell'ultimo periodo siti web, festival, riviste a tema celtico abbiano chiuso i battenti.
A tutti gli amanti della cultura celtica spiace moltissimo non avere più certi punti di riferimento.
"Chridhe Gaidhlig - Cuore Gaelico" non chiude, ma per restare attivo si ritaglia un angolino del suo originario spazio web, in maniera che questo indirizzo possa essere destinato anche ad altri utilizzi.

Il blog rici86.splinder.com continua ad esistere e a funzionare come ha fatto fin dalle sue origini nel maggio 2004.
Questo spazio continua a rimanere aperto agli utenti: chiunque volesse pubblicare articoli, news, recensioni può cliccare qui ed essere automaticamente abilitato all'inserimento dei propri contenuti.

Grazie a tutti gli utenti!
Senza di voi questo piccolo angolo web non potrebbe esistere!

_Rici '86_

domenica 24 gennaio 2010

Save Newgrange!

Su Facebook sta girando il gruppo "Save Newgrange". In 24 ore oltre 500 persone si sono iscritte: è partita la campagna per salvare Newgrange dal passaggio della strada che lo deturperà per sempre! Ecco la descrizione del gruppo:

The preferred route for the N2 Slane Bypass, County Meath, Ireland, announced in January 2010 by the National Roads Authority, runs 500 metres from the edge of the Bend of the Boyne UNESCO World Heritage Site. According to the World Heritage Committee: "The three main prehistoric sites of the Brú na Bóinne Complex, Newgrange, Knowth and Dowth, are situated on the north bank of the River Boyne 50 km north of Dublin. This is Europe's largest and most important concentration of prehistoric megalithic art. The monuments there had social, economic, religious and funerary functions. The Committee inscribed the site under criteria (i), (iii) and (iv) and invited the Irish authorities to control carefully future developments in and around the site and to involve ICOMOS in conservation and management planning."





Io mi chiedo se sia proprio così necessario far passare una strada nel sito con la più importante concentrazione di megaliti preistorici.
Tutte le info: http://www.indymedia.ie/article/95560.

venerdì 15 gennaio 2010

Da oggi Trigallia chiude


Care amiche e cari amici,


come abbiamo annunciato nella penultima newsletter, il 15 gennaio (cioè oggi) il sito di Trigallia.com chiude definitivamente i battenti.


Dal 15 gennaio 2010 in poi, quindi, che cosa succede?
Succede che dalla home page non sarà più possibile accedere alle varie sezioni del sito.
Inoltre tutte le pagine web di Trigallia (con l’agenda eventi, i video, le foto, gli articoli, i links, eccetera eccetera) non saranno più aggiornate e verranno gradualmente eliminate dal web. Tuttavia i prodotti dello shop rimarranno online in numero ridotto fino all’esaurimento delle scorte, per chi capiterà in quest’area dai link di google o di altri siti o dai motori di ricerca.


Per non restare isolati e per continuare a coltivare i contatti e lo scambio con il mondo celtico, abbiamo aperto la fan page di Trigallia su facebook affinchè i nostri amici abbiano ancora a disposizione uno spazio di confronto, divulgazione e promozione di tutto ciò che è la cultura celtica.





Tutti possono visualizzare e leggere il facebook di Trigallia.
Inoltre chi è già iscritto a facebook può “postare”, cioè può lasciare messaggi immediati come se fossero sms.
Dal facebook di Trigallia potrete continuare a scrivere i vostri messaggi e nel frattempo potrete condividere le vostre opinioni, le vostre emozioni, i vostri pensieri (e anche le vostre foto!) con tutte le altre persone che visiteranno la fan page trigallica.
Chi finora ci ha segnalato i propri eventi potrà continuare a farlo sempre attraverso la fan page. Anche noi di Trigallia ci faremo vivi di tanto in tanto su facebook e sempre da lì vi faremo sapere se stiamo organizzando qualcosa.


Per tutte le informazioni tecniche (tipo, che cosa deve fare chi ha il Celtic Box e come funziona adesso per gli scambi di link con Trigallia) scrivete a: web@3ntini.com


Grazie per averci seguito fin qui, grazie per averci scritto in questi giorni mostrandoci il vostro affetto e per averci lanciato numerose proposte per salvare, proseguire o far rivivere il sito Trigallia, cercheremo di rispondere a tutti nelle prossime settimane.


Un abbraccio fortissimo a tutti voi, Trigallia vi vuole bene!


Trent e i Trigalli