lunedì 28 giugno 2004

Irlanda In Musica a Bobbio (PC) 2 e 3 luglio 2004

Venerdì 2 luglio e sabato 3 luglio a Bobbio (Piacenza) si terrà il festival annuale “Irlanda in musica”, nell'ambito di “Suoni dell'altro mondo” (www.suoni.org per info). Ormai per il terzo anno consecutivo il paese si anima di suoni celtici e di gente amica animata dalla comune passione per la musica e la cultura celtica, più vive di quanto si pensi anche nel nord Italia.
Gli ospiti di quest'anno saranno Paul Kelly & Frankie Lane e gli Altan, ospiti anche di Andar Per Musica, nella serata di venerdì, i Birkin Tree con Cyril O'Donoghue, già ospiti nel 2002 di Celtica in Valle d'Aosta, e i Four Man And A Dog sabato. Lo scorso anno la piazza San Colombano è stata animata il 4 e 5 luglio dai Folk Studio A, i Dervish e i Capercaillie. Nel 2002, il 4 luglio, si sono esibiti i Chieftains, peccato che me li sia persa!
Ma non mi sono voluta perdere invece i Capercaillie lo scorso anno, come quest'anno non mi perderò gli Altan.
L'emozione che ho provato è stata indescrivibile: la prima festa celtica deve essere indimenticabile per chiunque. Quella piazza così piena di gente, non credevo fosse possibile: io ero solo una sedicenne con una particolare predilezione per la musica celtica, peraltro snobbata da molti, non pensavo veramente che tanti altri potessero coltivare la stessa passione. Ringrazio ancora il mio zione Ghillo per avermi accompagnata, e per accompagnarmi quest'anno, assieme ai nostri amici Eros e Mimesi: la compagnia si allarga!
Abbiamo incontrato gente con le magliette di CelticWorld o del Triskell Café, uomini e donne con abiti celtici autorealizzati che ballavano dietro al palco, appassionati che si accontantavano di sedere per terra pur di assistere il più vicino possibile al concerto di Karen Matheson & company. E poi non scordiamo la musica, vera protagonista indiscussa: mai dimenticherò quelle luci blu che illuminavano Karen e le tastiere di Donald Shaw mentre si spandevano nell'aria le note di “Nuair a chi thu caileag bhoidheach”, gli applausi all'ingresso del gruppo con “Homer's Reel”, il bis richiesto a ovazione popolare con dei calorosi minuti di appalusi.
Peccato veramente che del mio servizio fotografico, per il quale mi sono quasi arrampicata sul palco, sia venuta una sola foto, che ritrae il gruppo in una delle ultime canzoni, mentre il violinista Charlie McKerron abbandona l'archetto e suona in modo sublime pizzicando le corde.

Chissà quest'anno come sarà, chi incontreremo, chi conosceremo, in quali luoghi lontani geograficamente ma vicini nel nostro cuore ci lasceremo trasportare dalle suadenti note della musica... La musica non ti guarda, ma passa e va dove la porta il vento: sta a te ascoltarla, capirla e seguirla dovunque ti voglia portare.
La musica celtica non è una musica che si può semplicemente sentire, che passa su di te senza lasciare traccia e se ne va: è una musica che va ascoltata, fatta propria, vissuta.
Sensazioni forti, che non si possono spiegare a parole ma vanno vissute e interiorizzate. Comunque lo scorso anno Roberto Pasquali, sindaco della città di Bobbio, ci ha provato. Riporto le sue parole, stampate sul depliant introduttivo al festival “Irlanda in Musica 2003”.

Arriva da lontano, ma parla un linguaggio immediato poiché è il linguaggio della musica. La rassegna “Irlanda in musica” ci porta nel 2003 un messaggio che viene da lontano ma che avvicina la comunità di Bobbio alla sua storia, alla sua identità. L’Irlanda è un luogo vero e simbolico per noi che ne viviamo la tradizione artistica e culturale attraverso le testimonianze di San Colombano, monaco irlandese forte come il suo popolo, coerente e convinto. Suoni che sanno di campagne aperte e fattorie solitarie, di silenzi intensi e di movimenti attesi. Quasi un suono dell'anima, una musica che viene dal profondo e tocca il profondo. E, poi, le ballate. Il ritmo che disegna passi di danza e che trasmette immagini non viste, percepibili in un immaginario che è di tutti e di ognuno. Ritmo collettivo, che identifica una comunità (la comunità della musica, il Paese del Suono), ma anche sottile trasmissione individuale. La musica irlandese fa riflettere e condividere, è un "momento" in cui ritrovare un po' di se stessi, stando con gli altri. I gruppi che si esibiranno nell'edizione 2003 hanno in comune con quelli della precedente edizione non soltanto sillabe di nomi. Portano l'esperienza trascorsa a tradurre i suoni d'Irlanda in note e accordi. E si costruisce un'armonia, anno dopo anno. Si costruisce e si trasferisce quel linguaggio universale che da Bobbio parlerà a un pubblico diversificato per provenienza e per età. Il riscontro avuto è già un segnale di quanto la musica irlandese sia incisiva e abbia un seguito rilevante. E un pubblico che, anno dopo anno, sempre più comprende e apprezza l'armonia cercata, sperimentata e proposta dall'azzurro e dal verde dell'Irlanda. Le somiglianze con Bobbio si affidano anche ai colori, oltre alla tradizione che Colombano ha trasferito dalla sua terra. Anche sulle nostre colline i colori predominanti sono il verde e l'azzurro, evocati da quella musica che è ritmo e voce della natura. Nelle sere di concerto, l'Irlanda sarà qua. E noi l'ascolteremo, vivendola tra riflessione interiore e ballata di popolo.
Roberto Pasquali
Sindaco della Città di Bobbio

Per informazioni:
Comune di Bobbio, sezione Cultura, tel. 0523 96 28 04
Sito Web: www.comune.bobbio.pc.it
www.suoni.org
Suoni Dell'Altro Mondo

sabato 26 giugno 2004

La rinascita gaelica in Irlanda

Il canto di una voce umana
si conserva più a lungo del canto di un uccello;
le parole sopravvivono alla ricchezza
e ai fasti di questa terra.
Proverbio dei narratori di fiabe irlandesi


Il Recupero Della Cultura Celtica: Storia E Personaggi Che Hanno Fatto La Rinascita Gaelica In Irlanda
Nessuna nazione al mondo ha tramandato fedelmente e devotamente le proprie fiabe, saghe e leggende come l'Irlanda. In nessun'altra nazione al mondo la tradizione narrativa orale è rimasta viva così a lungo. In nessun'altra nazione al mondo essa è stata quasi un bisogno esistenziale.
Non c'è quindi da stupirsi se, dopo il raggiungimento dell'indipendenza nel 1922, il governo repubblicano, del quale facevano parte non pochi poeti e dotti vicini con il loro programma estetico e culturale all'Irish Revival, promosse attivamente la raccolta di materiale folkloristico irlandese.
Questo patrimonio culturale secolare comprende le fiabe che i narratori, gli seanchai, delle campagne erano disponibili a raccontare ai compilatori, sentendosi quasi di compiere un dovere nazionale, le canzoni che i musicisti e i cantanti insegnavano agli emissari della Liga Gaelica, i versi teatrali che i poeti più vicini allo spirito celtico componevano, le danze eseguite in gruppo nelle feste di paese... Un vastissimo patrimonio che per fortuna non è andato perduto: oggi negli archivi della Commissione Irlandese per il Folklore di Dublino, conservati in una delle "Georgian Houses" nei pressi di Stephen's Green, si trovano un milione e mezzo di pagine manoscritte contenenti note e appunti relativi a materiale narrativo fiabesco e migliaia di matrici di cera e cilindri sonori del XIX secolo sui quali sono registrate le voci delle "fonti", i narratori.
La Commissione Irlandese per il Folklore fu istituita dal governo nel 1935, con il fine di raccogliere e catalogare il meglio della tradizione orale conservatasi fino a quel momento e tramandala ai posteri. In quello steso autunno furono nominati i primi compilatori "ufficiali": nessuno di loro aveva un titolo accademico, ma erano uomini e donne con una buona conoscenza dei dialetti locali dell'inglese e del gaelico e degli usi e costumi delle campagne. La loro attrezzatura di lavoro consisteva in un editofono, un predecessore dei dittafoni, usato soprattutto per la registrazione di lunghe fiabe e racconti folkloristici, mentre i testi brevi e le ballate venivano stenografati.
Quando la sistematica attività di raccolta della Commissione ebbe inizio, buona parte del lavoro pionieristico era già stato compiuto nel secolo precedente da amatori e dilettanti che ugualmente non volevano che l'immenso patrimonio culturale gaelico andasse perduto.
Nel 1825 un libraio londinese aveva pubblicato un libriccino intitolato "Fairy Legends And Traditions Of The South Of Ireland", che costituiva la prima raccolta scritta di saghe e fiabe tramandate oralmente. Il curatore, Thomas Crofton Crocker, nato a Cork nel 1798, era figlio di un ufficiale dell'esercito; residente a Londra, negli anni Venti del XIX secolo aveva spesso fatto ritorno nella sua terra natale, a Cork, Waterford e Limerick, e aveva sentito e trascritto queste storie durante le sue lunghe passeggiate nell'Irlanda del Sud.
Egli era una figura dai gusti e dall'attività perfettamente inseriti nello scenario del Romanticismo europeo, e questa sua passione per il folklore ottenne pieno riconoscimento da parte di Sir Walter Scott e dei fratelli Grimm: costoro tradussero il suo libro in lingua tedesca solo dopo un anno dalla sua comparsa in Inghilterra, intitolandolo "Irische Elfenmärchen". Il secondo e terzo volume della raccolta furono dedicati a Scott e ai fratelli Grimm.
Ma Crocker fu ben presto criticato per non aver rispettato i metodi dello studio del folklore nella sua attività di raccolta e trascrizione dei testi: quando udiva un frammento di racconto, lo trasformava in una storia compiuta.
Un compilatore la cui mentalità e atteggiamento costituivano, per così dire, il trait d'union tra i nuovi e i vecchi tempi, fu il libraio dublinese Patrick Kennedy, che trascorse i primi vent'anni della sua vita nella contea sudorientale di Wexford. In questa contea proprio in quel periodo si stavano verificando importanti mutamenti linguistici: i vecchi racconti non venivano più narrati in gaelico, ma le nuove generazioni cresciute in questa zona, soggetta fin dall'inizio a un forte influsso britannico, passavano all'inglese.

martedì 22 giugno 2004

Boadicea, la protagonista del prossimo film di Mel Gibson.

Dopo "La Passione", il nuovo progetto in cui si cimenterà Mel Gibson, alias William Wallace in "Braveheart", sarà un film dal titolo "Warrior" (=guerriero), la cui protagonista sarà Boadicea, la regina degli Iceni, famosa per aver condotto il suo popolo tra il 61 e il 63 d.c. in una gloriosa ma sanguinosa battaglia contro i Romani, che terminò con il suicidio della regina per non cadere in mano nemica. E il film parlerà di questa donna-guerriera che unì le tribù celtiche contro le legioni romane attorno al 60 d.c. in una lotta per l'indipendenza e per vendicare l'assassinio del marito, prima di soccombere di fronte alla preponderante forza nemica.
Nella pellicola, non si sa quale attenzione verrà riservata alla filologicità, che di solito viene un po' messa da parte per la spettacolarità: infatti si mormora già che la storia affonderà nel sangue, passando dallo stupro delle figlie della regina a opera dei soldati romani all'abitudine attribuita alla donna di tagliare con la spada il seno delle donne nemiche. Già in Gran Bretagna gli storici sono in allarme: temono che Gibson distorga la realtà storica, presentando Boadicea come una donna del popolo e una fiera oppositrice del giogo di Roma, quando era invece più probabilmente un membro dell'èlite aristocratica celtica, pienamente romanizzata, prima di iniziare la sua ribellione.
Ma chi era Boadicea? È esistita veramente o è, come alcuni sostengono, frutto della fantasia degli storici romani?
Jeremy Hill, curatore degli artefatti dell'età del ferro al British Museum, dice per esempio che la nostra conoscenza di Boadicea si limita a 40 o 50 righe in latino da tre fonti differenti, una delle quali è lo storico romano Tacito, che scrissero venti o trent'anni dopo i fatti. Da questi vaghi riferimenti, spiega il professor Hill, risulterebbe che lei non era affatto una contadina, ma apparteneva alle classi più abbienti, vestiva secondo i costumi romani, amava la vita raffinata e aveva frequenti contatti con l'invasore.
Secondo John Davies, un altro storico esperto del periodo, curatore capo del Norfolk Museum, Boadicea potrebbe perfino essere una “invenzione” dei romani, che avevano l'abitudine di “personificare” le provincie sconfitte con immagini e nomi sulle loro monete.
Comunque sia, avremo del tempo per parlare della storicità del personaggio, visto che sarà la protagonista di ben quattro film: quello di Gibson, diretto da Gavin O'Connor; quello della Paramount, “Warrior Queen”; quello della Steven Spielberg Dreamworks, “Queen Fury”; quello prodotto da Laura Bickford, già produttrice di “Traffic”, intitolato “My Country”.
Agli spettatori alla fine spetterà non solo giudicare quale di essi sarà il migliore, vedendo gli incassi ai botteghini, ma anche giudicare la filologicità e attendibilità del personaggio. E per giudicarla, bisogna documentarsi, conoscere la storia e la laggenda. Allo scopo, riporto le parole di Tacito sulla rivolta Icena del 61 d.c.

lunedì 21 giugno 2004

Testi di musica celtica: Capercaillie, Little Do They Know

Artista: Capercaillie

Album: Choice Language

Brano: 4


Scrivono i Capercaillie nel booklet del loro album: "Le parole per questa canzone sono venute la settimana seguente la perdita del grande politico John Smith, un uomo che mai si arrese nel cercare una via migliore di vita per la sua terra. La tune alla fine (Machair At Dawn) era originariamente stata composta per la serie TV della BBC "Gruth Is Uachdar - Crowdie & Cream"."


Little do they know

The things that you’ve been through

A nation on its knees

Begging for her soul

When time and time again

Yours tears well and flow

To the rivers of our home

Is now the time to go?


For years now

We’ve been orphans in the storm

Hanging on in vain

For the clouds to unfold

When time and time again

Yours tears well and flow

Is this where I belong

Is now the time to go?


There isn’t a day goes by that I don’t hope and pray

There isn’t a day goes by that I don’t hope and pray

There isn’t a day goes by that I don’t hope and pray for change.


When all the world is calm

With salvation at your door

Those memories will fade

And trouble you no more

And I know how it feels

When your tears well and flow

Is this where I belong

Is now the time to go?


venerdì 18 giugno 2004

Testi di musica celtica: The Chieftains, The Long Black Veil

Artista: The Chieftains

Album: The Long Black Veil

Brano: 2


(Marijohn Wilkin, Danny Dill) with Mick Jagger


Ten years ago on a cold dark night,

there was someone killed 'neath the town hall light.

Just a few at the scene and they all did agree

That the man who ran looked a lot like me.


Well, the judge said, "Son what's your alibi ?

If you were somewhere else, well you don't have to die."

And I spoke not a word, though it meant my life,

I had been in the arms of my best friend's wife.


She walks these hills in a long black veil.

She visits my grave when the night winds wail.

Nobody knows, Lord, nobody sees,

Nobody knows but me.


Well, the scaffold's high and eternity nears

And she stands in the crowd and sheds not a tear.

But sometimes at night where the cold wind moans

In a long black veil she cries all over my bones.

She walks these hills in a long black veil.


She visits my grave when the night winds wail.

Nobody knows, Lord, nobody sees,


Nobody knows but me.


Traduzione:


Dieci anni fa in una fredda notte scura,

qualcuno fu ammazzato sotto il lampione del municipio.

Solo pochi sulla scena e tutti erano d'accordo

che l'uomo che corse via somigliava tanto a me.


Bene, il giudice disse, "Figlio qual è il tuo alibi?

Se eri da qualche altra parte, bene non devi morire."

E io non dissi una parola, ma ciò significò la mia vita,

Ero tra le braccia della moglie del mio migliore amico.


Lei percorre queste colline in un lungo mantello nero.

Lei visita la mia tomba quando il vento della notte soffia.

Nessuno sa, Signore, nessuno vede,

Nessuno sa tranne me.


Bene,la forca è alta e l'eternità vicina

e lei sta in piedi tra la folla e non versa una lacrima.

Ma qualche volta di notte dove il freddo vento soffia

in un lungo mantello nero lei piange sulle mie ossa.


Lei percorre queste colline in un lungo mantello nero.

Lei visita la mia tomba quando il vento della notte soffia.

Nessuno sa, Signore, nessuno vede,

Nessuno sa tranne me.


Nessuno sa tranne me.

giovedì 17 giugno 2004

Testi di musica celtica: The Chieftains, Mo Ghile Mear (My Hero)

Artista: The Chieftains

Album: The Long Black Veil

Brano: 1


Mo Ghile Mear:

Traditional, arr.Paddy Moloney. With Sting

Anche Mary Black ha cantato una versione di questo brano, però tutta in lingua gaelica, mentre i Chieftains hanno conservato in gaelico solo il ritornello. Ascoltando questa canzone, soprattutto nell'incipit, si può ben notare la vicinanza alle sonorità mediorientali a cui ho accennato nel post sulla musica celtica (13 giugno 2004): non sembra una canzone da harem?


Ritornello

'Sé mo laoch, mo Ghile Mear

'Sé mo Chaesar Gile Mear

Suan nà séan ní bhfuaireas féin

Ó chuaigh i gcéin mo Ghile Mear.

(2 volte)


Grief and pain are all I know

My heart is sore, my tears will flow.

We saw him go, how would we know

No word we know of him a'home.


Ritornello


A proud and gallant chevalier

A highborn skald of gentle mien

A fiery blade engaged to lead

He'll break the bravest in the field.


Ritornello


We'll sing his praise, as sweet harps play

And proud we trust, his noble fame.

We'll spare no time with mind afraid

So wish him strength and length of deeds.


Ritornello


La la la la la la la....


Ritornello


Traduzione del ritornello:


He is my hero, my dashing darling

He is my Caesar, dashing darling.

I've had no rest from forebodings

Since he went far away my darling.

domenica 13 giugno 2004

La Musica Celtica - proviamo a capire cos'è

"La memoria conta veramente - per gli individui, le collettività, le civiltà - solo se tiene insieme l'impronta del passato e il progetto del futuro, se permette di fare senza dimenticare quel che si voleva fare, di diventare senza smettere di essere, di essere senza smettere di diventare". (Italo Calvino)

Introduzione
Il termine "musica celtica" è piuttosto vago: si può riferire alla musica tradizionale dei Paesi di lingua celtica (Irlanda, Scozia, Galles, Bretagna - Francia,Galizia - Spagna), ma anche alla musica di quelle regioni geografiche che hanno risentito delle influenze della cultura celtica, come Stati Uniti e Canada.
Alla stregua di qualsiasi attività artistica, anche la musica celtica ha avuto uno sviluppo strettamente dipendente non solo dal contesto storico e sociale della propria terra di origine, ma anche dagli eventi, storici e tecnologici, che si sono andati dispiegando nel corso degli ultimi secoli. Ciò è tanto più evidente se si prova ad analizzare la storia della musica irlandese nel corso del secolo appena trascorso e di quello precedente: una storia travagliata e complessa, talvolta bizzarra, ma comunque affascinante, concentrata in tre eventi in particolare influenzarono la musica.
Il primo evento è la grande carestia verificatasi attorno al 1840 in Irlanda, in seguito alla quale la catastrofica situazione portò all'inizio della diaspora irlandese: centinaia di irlandesi emigrarono in America e in Gran Bretagna (anche se in misura minore). Ma quello fu solo l'evento scatenante di una fuga dall'Isola di Smeraldo che perdurò anche quando la realtà della carestia divenne solo un brutto ricordo.
Il secondo evento è l'invenzione del 1877 da parte di Thomas Edison della registrazione audio, in America, con la comparsa dei primi rudimentali apparecchi di riproduzione fonografica domostica su rulli cilindrici e su dischi.
Il terzo evento è la costituzione a Dublino nel 1893 della Liga Gaelica, che non influenzerà solo la musica ma anche la lingua, la cultura e le tradizioni gaeliche, con il suo ambizioso e importante scopo di preservare la cultura tradizionale, con particolare riguardo nei confronti della lingua gaelica. La Liga intraprese anche un'azione di codifica delle competizioni di musica tradizionale, eventi del tutto peculiari della cultura musicale dell'isola.
Agli inizi del XX secolo, la situazione della musica irlandese era pressochè la stessa dei secoli precedenti: le canzoni e le tune tradizionali venivano composte da musicisti di origini popolari e imparate a memoria; venivano eseguite in un ambiente domestico, in cui queste venivano
imparate, passando di persona in persona e di generazione in generazione, dando vita a una serie di varianti. Un tipico quadro di tradizione tramandata quasi esclusivamente oralmente.
In questo contesto, l'orizzonte musicale si limitava allacerchia dei conoscenti locali, tutt'al più vitalizzata in rarissime occasioni da qualche musicista professionista itinerante o da qualche dancing master di passaggio: la musica era essenzialmente intesa come una attività amatoriale, da riservare a feste o ricorrenze o raduni attorno al fuoco, in cui essa interagiva in modo naturale con l'attività dei cantastorie (seanchai in gaelico).
La musica cantata era nettamente predominante rispetto alla musica strumentale: la voce era infatti lo "strumento" più facilmente accessibile a chiunque. Si trattava di un canto quasi sempre senza alcun tipo di accompagnamento (detto in termine tecnico "canto a cappella"), ed era intriso di profondi significati sociali, di particolare importanza a livello locale: le canzoni parlavano soprattutto della terra e della patria, di politica e di cronaca, della società e dell'amore, della morte dei propri cari e della nascita di un neonato. Queste canzoni, composte in continuazione a seconda dell'ispirazione del momento, erano cantate sia in gaelico sia in inglese: agli inizi del '900 infatti la popolazione in grado di esprimersi in irlandese era appena un quarto del totale, raggruppata per di più in aree geografiche ben definite.
All'interno di un simile contesto, la Liga Gaelica aveva iniziato a pubblicare sui propri opuscoli le canzoni e le fiabe tradizionali in gaelico, e si accingeva a presentare anche al pubblico cittadino le song tradizionali cantate in lingua gaelica.
Ma quali sono le origini della musica celtica? Ascoltando la musica araba e medio-orientale si possono notare molte caratteristiche comuni alla musica tradizionale di Scozia ed Irlanda: in entrambe c'e una forte enfasi sulla melodia e sul ritmo, anzi si può affermare che, tra le caratteristiche peculiari di queste forme musicali, la complessità melodico-ritmica riveste il ruolo principale. Raramente si troveranno importanti elementi di concetti propri della musica "occidentale", quali l'armonia ed il contrappunto.
Infatti, chiunque di noi, quando tenta di canticchiare una canzone della hit parade, si può rendere facilmente conto del fatto che i risultati, in assenza di un appropriato accompagnamento, sono per lo più scadenti. Invece, nella musica celtica (così come d'altra parte in tutta la musica tradizionale) le note scorrono una dietro l'altra come un flusso melodico continuo, senza l'armonia o gli accordi, elementi tipici della musica classica o pop: in termini tecnici, è una musica melodica, piuttosto che armonica. Ciò deriva dal fatto che le song tradizionali erano composte per la voce e dalla voce, essendo una minoranza gli strumentisti rispetto ai cantanti.

Testi di musica celtica: Capercaillie, Port Na Caillich (The Old Crone)

Artista: Capercaillie

Album: Choice Language

Brano: 3


I Capercaillie hanno imparato questa canzone da registrazioni sul campo presso la scuola di Studi Scozzesi, dal canto di Margareth MacKay di Harris.


'Nuair a théid mi chon na féill

Bidh a' chailleach as mo dhéidh,

Casadaich am beul a cle'ibh

'S fheudar dhomb bhith suidhe rithe.

(Refrain,sung twice):

'S fheudar dhomh bhith suidhe, suidhe,

'S fheudar dhomh bhith suidhe rithe.


Thig mi dhachaidh on bhuain:

Bhithinn gu h-airsnealach fuar.

Gheibhinn dhan a' phròs fhuar

Làn na coiseduibhe dheth.


Thiginn dachaidh on chrann:

Bhithinn gu h-airsnealach fann.

Chithinn a' rud nach biodh ann-

Sambla 's i 'na suidhe rium.


Thiginn dachaidh On nì:

Bhithinn gu h-airsnealach sgìth

Dheaghainn a laighe liom fhin,

'S shìn i 'cnamhan dubha rium.


Mìle beannachd* aig gill' òg

A phòsadh cailleach dha dheòin:

A dh'aindeoin airgiod na òr

Leòn a cnamhan dubha mi.


Mìle beannachd aig an eug:

'S iomadh fear dhan d' rinn e feum.

Thug e leis mo chailleach fhéin

'S éibhinn liom gun d' shiubhail i.


Traduzione:


When I go to market

The old crone comes after me

Coughing her lungs out,

And I have to sit and wait for her.

I come home from the harvest work

Worn out and cold,

To get cold brose,

A whole cas dubh full.


I'd come home from ploughing

Worn out and weak:

I'd see things that weren't there

This spectre sitting beside me.


I'd come home from the cattle

Worn out and weary:

I'd go to lie down by myself

And she stretched her black bones (? ) beside me.


A thousand blessings* on any young lad

Who'd willingly marry an old crone:

Never mind silver or gold

Her black bones mangled me.


A thousand blessings on Death:

He has relieved many a man.

He took away my own old crone

I'm delighted that she's dead

venerdì 11 giugno 2004

Il triskell: l'archetipo del numero 3 nel mondo celtico

Il triskell è un simbolo celtico molteplice, magico e druidico. Il suo nome deriva dal greco tris (tre) + keles (gambe), è anche il simbolo ufficiale della Britannia, e il fatto che il simbolo dell'Irlanda sia un trifoglio non è per niente casuale.
I suoi tre riccioli, meglio detti volute, sono crescenti da sinistra verso destra, come il sole, nonostante la rappresentazione comune le voglia tutte uguali.
Il suo simbolismo è vario: fondamentalmente, rappresenta la ciclicità cosmica, riproducendo graficamente le tre fasi solari alba-mezzogliorno-tramonto, ma anche il passato-presente-futuro. È sopravvissuto anche dopo la cristianizzazione delle terre celtiche, divenendo simbolo della trinità: basta notare le forme trilobate delle finestre delle chiese gotiche, o le finestre di vetro piombato medievali che talvolta mostrano tre lepri che si rincorrono e le cui orecchie formano al centro un triangolo.
Altri simboli possono esssere le tre età dell'uomo infanzia-maturità-vecchiaia [Digressione: avete presente l'indovinello della Sfinge di Tebe a Edipo? Qual è quell'animale che la mattina cammina su quattro zampe, il pomeriggio su due e la sera su tre? È l'uomo, che da giovane gattona (la mattina su quattro zampe), da adulto cammina eretto (il pomeriggio su due) e da vecchio si sorregge sul bastone (la sera su tre). Non sembra ricollegabile? Pensate che è comparso per la prima volta in una tragedia greca del V secolo a.c., "Edipo Re" di Eschilo], le tre nature della divinità umana-animale-vegetale, i tre aspetti della Dea madre-figlia-sorella, i tre elementi del mondo terra(=cinghiale)-acqua(=pesce)-aria(=drago), che con il loro movimento rappresentano il quarto elemento, il fuoco, normalmente riassunto nel cerchio che incornicia il triskell.
La Trinacria Siciliana, il simbolo della città di Agrigento, ricorda molto da vicino un triskell, rappresentando tre uomini in ginocchio, con particolare rilievo sulle tre gambe, che riproducono le tre volute: dopo tutto, anche nello stesso nome è racchiuso il significato di “gamba”. Gambe corazzate, disposte in questa combinazione, formano anche l'emblema dell'Isola di Man, con il motto stabit quocumque ieceris (=tornerà in piedi dovunque lo si getti). Anche lo stemma di Fuessen, in Baviera, mostra un treppiede.
Si possono poi aggiungere tutte le svariate valenze che il numero 3, numero perfetto per eccellenza, ha assunto nelle culture di tutto il mondo, non ultima la trinità cristiana, i tre aspetti della dea Morrigan celtica (Badb, Macha, Morrigan), le tre Grazie, le tre Parche greche, con il loro corrispettivo germanico delle Norne, la Trimurti indù, le tre Erinni o le tre Eumenidi della mitologia greca, le nove Muse, che sono tre per tre, la divisione alchemica del mondo in corpus, anima et spiritus o sal, sulphur et mercurius. 

News - gli avvenimenti celtici di giugno


Da varie fonti ho recuperato un calendario, spero il più completo possibile, degli eventi celtici del mese di giugno.

Da www.celticworld.it sezione eventi
Giugno: tutti gli eventi di musica e cultura celtica Un mese ricco di iniziative festose: da non perdere!

• 05/06/2004 Corso base di Highalnd Bagpipes Pietro Malaguti
n.d. - Granarolo dell'Emilia (BO) (EM)

• 05/06/2004 Concerto musica folk-celtica Marcabru
Festa campestre - Massa Castello (RA) (EM)

• 05/06/2004 Beinasco Folk 2004 - Concerto Whisky Trail
Piazza Vittorio Veneto - Borgaretto fraz. Beinasco (TO) (PI)

• 05/06/2004 Festa 'un po' per tutti': concerto Tendachent
n.d. - Frassineto Po (AL) (PI)

• 05/06/2004 Beinasco Folk 2004 IV ed Whisky Trail
Piazza Vittorio Veneto - Borgaretto di Beinasco (TO) (PI)

• 05/06/2004 Rassegna Internazione di Musica Shamrock
Un mare di musica V ed. - Cagliari (CA) (SA)

• 05/06/2004 Concerto arpa celtica Vincenzo Zitello
Palanaxos - Giardini Naxos (ME) (SI)

• 05/06/2004 Festival del Benessere: concerto Nickey Nick Band
Parco Pertini - Agliana (PT) (TO)

• 05/06/2004 Concerto Irish music Jig Rig
n.d. - Brozzi (FI) (TO)

• 06/06/2004 Corso base di Highalnd Bagpipes Pietro Malaguti
n.d. - Granarolo dell'Emilia (BO) (EM)

• 06/06/2004 Concerto musica folk-celtica Marcabru
Pizzeria Mandragola - Meldola (FC) (EM)

• 06/06/2004 Conferenza: le radici celtiche delle popolazioni lombarde Andrea Mascetti
Caffè Zamberletti, piazza Podestà - Varese (VA) (LO)

• 06/06/2004 Giornata Celtica: Spettacolo danze celtiche e musica live Gens d'Ys e Lus Mor
Parco Villa Corvini - Parabiago (MI) (LO)

• 06/06/2004 Spettacolo danze irlandesi Mascia e Remì e i Red Kilts
Isola Maggiore - Tuoro sul Trasimeno (UM)

• 07/06/2004 Concerto musica folk-celtica Marcabru
Arena - Meldola (FC) (EM)

• 08/06/2004 Concerto celtic music Shamrock
Festa dell'Unità - Gaglianico (BI) (LO)

• 08/06/2004 Concerto arpa celtica Vincenzo Zitello
Villa parco Val Marano - Mira (VE) (VE)

• 09/06/2004 Concerto Whisky Trail
Parterre Piazza della Libertà - Firenze (FI) (TO)

• 10/06/2004 Festa della musica: concerto Morrigan's Wake
Giardini Pubblici - Ravenna (RA) (EM)

• 11/06/2004 Il mondo dei Celti: conferenza M.Centini: i druidi
Sala Riunioni Villa Guzzi, via allo Zucco - Olate (LC) (LO)

• 12/06/2004 Spettacolo danze scoto-irlandesi Mascia e Remì e i Red Kilts
Parrocchia S.Alberto - Formigine (MO) (EM)

• 12/06/2004 Corso base di Highalnd Bagpipes Pietro Malaguti
n.d. - Granarolo dell'Emilia (BO) (EM)

• 12/06/2004 Serata irlandese: concerto Uotisdis?
n.d. - Valle S.Floriano - Marostica (VI) (VE)

• 13/06/2004 Corso base di Highalnd Bagpipes Pietro Malaguti
n.d. - Granarolo dell'Emilia (BO) (EM)

• 13/06/2004 Concerto arpe celtiche Celtic Harp Orchestra
Abbazia S.Maria Rossa, via Alcide de Gasperi, 2 - Cusago (MI) (LO)

• 14/06/2004 VI Irish Week F.I.M. (Irish Trad al femminile)
Dubin Post Irish Pub, piazza Matteotti - Siena (SI) (TO)

• 15/06/2004 VI Irish Week Train de Vie
Dubin Post Irish Pub, piazza Matteotti - Siena (SI) (TO)

• 16/06/2004 VI Irish Week Banda Gioli
Dubin Post Irish Pub, piazza Matteotti - Siena (SI) (TO)

• 16/06/2004 Concerto Whisky Trail
British Institute, lungarno Guicciardini 9 - Firenze (FI) (TO)

• 17/06/2004 Concerto Irish music The Redbox
n.d. - Besana Brianza (MI) (LO)

• 17/06/2004 VI Irish Week Jolly Beggars
Dubin Post Irish Pub, piazza Matteotti - Siena (SI) (TO)

• 18/06/2004 Concerto chitarra acustica Franco Morone
Pinacoteca Bellini - Sarnico (BG) (LO)

• 18/06/2004 Spettacolo danze celtiche Gens d'Ys
Piazza Libertà - Gallarate (VA) (LO)

• 18/06/2004 Il mondo dei Celti: conferenza L.Banfi: l'ideologia guerriera celtica
Sala Riunioni Villa Guzzi, via allo Zucco - Olate (LC) (LO)

• 18/06/2004 Festival Celtico del Solstizio d'estate
Campo sportivo - loc.Le Prese - Sondalo (SO) (LO)

• 18/06/2004 Concerto musica celtica Mortimer McGrave & the Barelliers
n.d. - Torre S.Patrizio (AP) (MA)

• 18/06/2004 Concerto Whisky Trail
Dublin Post - Siena (SI) (TO)

• 18/06/2004 Serata di Danze Scozzesi Florence Scottish Association
n.d. - Pozzolatico (FI) (TO)

• 18/06/2004 VI Irish Week Whisky Trail
Dubin Post Irish Pub, piazza Matteotti - Siena (SI) (TO)

Celtica, edizioni Trentini: una delle migliori riviste dedicate al mondo celtico

Bimestrale, in edicola con un CD che raccoglie le migliori sonorità celtiche, da quelle più tradizionali di reels, jigs, airs, songs, polkas alle nuove tendenze del Celtic Rock, autorevoli autori, articoli di cultura, news, concorsi, archeologia, itinerari, eventi, recensioni, musica, libri, gruppi, una ricca e interessante biblioteca interna: tutto questo e anche di più è "Celtica", la rivista di musica e cultura celtica più venduta in Italia.


In circa 50 pagine la passione degli scrittori, dei lettori, degli editori sintetizza il celtismo non solo italiano, la tremenda vitalità di un popolo e una cultura estinti ma mai del tutto scomparsi, anzi oggi più vivi che mai perchè viva è oggi quella stessa passione che animò gli spiriti celtici di ogni epoca e luogo, divisi territorialmente forse ma sempre accumunati dallo stesso ardore, dalla stessa forza, dalla stessa cultura, dalla stessa fede. Proprio come oggi persone diverse di luoghi diversi si sentono uniti dal celtismo, dagli stessi ideali e passioni, dall'amore per una cultura e una musica che non devono morire. Perchè il sogno non può morire, e mai morirà finchè si continuerà a sognare.


Nel numero 31 della rivista, l'ultimo uscito, troverete il concorso "Vinci l'Irlanda con Celtica": in palio una settimana per due persone in Irlanda, comprensiva di volo, soggiorno, auto a noleggio. Come di consueto, a pag.10 il gioco a premi "Paese Gallo": fotografate un cartello stradale che indichi una località o una via con una indicazione "gallica" e riceverete dieci cartoline del disegnatore Luca Tarlazzi (www.lucatarlazzi.com). Inoltre, in ogni numero dela rivista si nasconde l'immagine di un fagiano: a chi lo individua, 20 sottobicchieri di Luca Tarlazzi. Con tutti questi premi, c'è solo da correre in edicola!


Ma non è finita qui: calendario e recensioni delle feste celtiche svolte o che si svolgeranno (le feste di Beltane del Primo Maggio, l'ottava edizione di Celtica in Valle D'Aosta... vedi il portale delle feste celtiche, www.trigallia.com), aggiornamenti al grande censimento dei gruppi celtici pubblicato sul numero 30, news dai lettori, notizie dalle gallie e dalla Scozia, prima parte della guida agli Archeoparchi europei, recensioni di libri e di tutti i brani del CD:


1- Wolfstone, Clueless

2- Peatbog Fearies, Teuchstar

3- Capercaillie, Mile Marbhaisg Air A Ghaol (A Thousand Courses On Love) 4- Brendan Power, The Jolly Beggerman/Crowley's Reel

5- Anna Massie, The Mission Hall

6- Ishbel MacAskill, Mor A'Cheannaich

7- Inis Fail, The Green Fields Of Rossbeigh/Gan Ainm/Drag Her Along The Road/Dick Gossip

8- Massimo giuntini, Camarion Reel

9- Ishbel MacAskill, Waulking Set

10- Anna Massie, Slip Reel

11- Owen Gerrard & Temple Street Band, Tell Me Ma

12- Owen Gerrard & Temple Street Band, Black Velvet Band

13- Paul James & Mark Hawkins, Beidh Aonach Amàrach

14- Wolfstone, Crowfeathers

15- Peatbog Fearies, Gibbering Smit


Come se tutto ciò non bastasse, a trenta giorni dall'uscita in edicola del nuovo numero di "Celtica", escono anche "Celtica Collezione" e "Celtica Story", con un numero arretrato completo di CD.


Se poi voleste recuperare un arretrato perso, l'ultima pagina di ogni rivista è dedicata proprio a questo: potrete scegliere il numero che vi interessa tra interessanti libri, video, altre riviste della stessa edizione (Rivivere La Storia, Costume, Pietrantica, Templari), CD, in un completo elenco dedicato a curiosi e appassionati.


Che altro chiedere? Forse, se proprio volessimo trovare qualcosa d'altro da aggiungere, non sarebbe male trovare i testi delle canzoni raccolte nel CD, magari con traduzione, per penetrare ancora più a fondo lo spirito musicale celtico. E per una completa immersione, magari si potrebbe pensare a un breve corso di lingue celtiche: gaelico, cornico, bretone...


Proponiamo, lettori: sono certa che gli editori ci ascolteranno, come hanno sempre fatto, per creare una rivista il più pssibile vicina ai lettori e interattiva con essi.


Contatti di "Celtica":

Edizioni 3ntini&C. - Via P.L. Nervi, 1/B - 44011 Argenta (Fe)

Fax: 0532 85 26 92

E-mail: celtica@3ntini.com

Web: www.celtica.it - www.3ntini.com


giovedì 10 giugno 2004

Celtic Stars - Mystic Waves: i titoli delle canzoni presenti nel CD


Gli album della serie "Celtic Stars" sono in Italia le migliori raccolte sia per chi si avvicina alla musica celtica sia per gli appassionati più affezionati. Ecco i titoli presenti nell'ultimo della serie.


Mystic waves

(2004)

Universal Crossover


The mummer's dance (Loreena McKennitt)

Runaway (The Corrs)

Who will raise their voice? (Capercaillie)

It's all good (Sinéad O'Connor)

Airfailarin (Skilda)

Show me (Moya Brennan)

E garnison! (Denez Prigent)

Fotheringay (Sandy Denny)

From Clare to here (Deirdre Starr)

Swallows tail (Dervish)

The pretty maid (Clannad)

The Breton and the Galician set (Old Blind Dogs)

The banks of the Nile (Caroline Lavelle)

Romy Therese/June for Mary (The Tannahill Weavers)

The lonesome scenes of winter (Cara Dillon)

I don't need this (Ashley MacIsaac)

Yann Derrien (Carlos Nuñez)

The old ways (Loreena McKennitt)

Little do they know (Capercaillie)

Son alma ata (Denez Prigent)

Tara (Moya Brennan)

Fairy dance (Ashley MacIsaac)

Carolan's quarrel with the landlady (Patrick Ball)

The flower of Finae (Skilda)

The fair haired boy (Dervish)

Bird in the bush/Silver spear/King of the Clan (Birkin Tree)

Bright blue rose (Deirdre Starr)

Who knows where the time goes (Aine Furey)

Fair Gallowa' (The Tannahill Weavers)

Níl sé ina lá (Clannad)

Her mantle so green (Sinéad O'Connor)

An gaoth aneas (The Chieftains)


Per maggiori informazioni, www.universal.it