sabato 29 ottobre 2011

Il bugiardo irlandese



Nel lontano Est viveva una volta un re che aveva una sola figlia. Quando la figlia fu cresciuta e fu abbastanza grande per venire maritata, il re proclamò che avrebbe concesso la sua mano alla persona che fosse riuscita a fargli dire per tre volte di seguito: "E' una menzogna, una menzogna, una menzogna!".
La notizia del proclama si sparse per il mondo, e raggiunse anche l'Irlanda, dove allora vivevano una povera vedova e suo figlio, che era un celebre bugiardo. Una sera il ragazzo tornò a casa e disse:
- Sarei sorpreso se non potessi conquistarmi la figlia del re. Datemi la vostra benedizione, madre, perché domani parto. -
Il mattino seguente il bugiardo irlandese partì per la sua avventura. Viaggiò a lungo e alla fine giunse alla reggia del re. Alle porte venne fermato dalle guardie:
- Ehi, tu! Dove vai piccolo irlandese? -
- Vado dal vostro re, per sposare sua figlia, - rispose il bugiardo.
Le guardie lo portarono subito al cospetto del re. Il re lo condusse in un enorme prato, dove i suoi greggi e armenti stavano pascolando, e chiese:
- Cosa pensi del mio bestiame? -
- Cosa penso, Vostra Maestà? Questi non sono armenti, non è bestiame, non è niente. Dovreste vedere il bestiame di mia madre! - Esclamò il bugiardo irlandese.
- E cos'hanno di speciale gli armenti di tua madre? - chiese il re dell'Est.
- Cos'hanno di speciale, Vostra Maestà? Sono così grandi che una volta sotto una foglia di uno di quei cavoli sì poté fare un banchetto di nozze. Sapete, era venuto a piovere e gli invitati in cortile si bagnavano. -
- Uhm, Uhm,- borbotto il re dell' Est, e condusse il bugiardo in un orto vastissimo, che era stato coltivato a fave.
- Ora dimmi che cosa pensi delle mie fave,- domandò.
- Cosa penso, Vostra Maestà? Perché queste sono fave? Non sono fave e non sono niente! Dovreste vedere le fave dell'orto di mia madre! - esclamò il bugiardo irlandese.
- E cos'hanno di speciale? - chiese il re dell'Est.
- Cos'hanno di speciale, Vostra Altezza Reale? Sono piante così alte che la punta della più corta raggiunge le nuvole. Una volta, quando i boccelli erano maturi, andai con un sacco per raccogliere le fave da una pianta. Mi arrampicai di foglia in foglia, cogliendo le fave e buttandole nel sacco. Quando questo fu pieno, lo gettai a terra e continuai a salire, finché arrivai tra le nuvole. Lì vidi una casa e sul muro c'era una pulce. Siccome avevo bisogno di una nuova borsa, la uccisi e la spellai: ma la pelle era sufficiente per nove borse. Quando poi cominciai a scendere le foglie erano già secche, e si ruppero sotto i miei piedi. Subito dopo l'intero gambo della pianta si spezzò. Io caddi, e precipitai in un gran dirupo. Siccome ero rimasto conficcato tra due rocce e non riuscivo a liberarmi, trassi di tasca il mio coltello, mi tagliai la testa e la mandai a casa per avvisare i familiari di ciò che era successo. Lungo la strada la mia testa incontrò una volpe e quella briccona la afferrò in bocca. Questo mi seccò moltissimo. Perciò saltai via e gli corsi dietro, e quando la raggiunsi le tagliai un pezzo di coda col coltello. E sulla coda c'era scritto che vostro padre era stato servo di mio padre! -
- Questa è una menzogna, una menzogna, una menzogna! - urlò il re arrabbiato.
- Lo so, Vostra Maestà - rispose il bugiardo irlandese - Ma voi stesso mi avete invitato a dirla. Ora, come punizione, dovete darmi vostra figlia in sposa.
E così fu che il povero irlandese ottenne la mano della figlia del re dell'Est.
Venne preparato uno splendido banchetto, che durò un anno intero, e l'ultimo giorno fu allegro e chiassoso quanto il primo.

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