martedì 31 ottobre 2006

''Tredesin de Marz'', una rozza pietra rotonda

Riporto un estratto di un articolo di Giorgio Fumagalli, scaricabile in formato .pdf (252 Kb) dal sito di Antikitera.net.

Il “Tredesin de Marz” è una pietra cara alla memoria dei Milanesi: fu tenuta in somma considerazione nell’antichità ed è stata poi custodita con grande amore, fino ai giorni nostri. Questa pietra rotonda, con tredici scanalature radiali e foro centrale, è oggi collocata al centro della navata, nella chiesa di S. Maria al Paradiso in Milano. Parte della sua storia è scritta in latino, sulla lapide di marmo bianco che la incornicia: “Il 13 marzo del 51° anno del Signore, S. Barnaba Apostolo nel mentre predicava ai Milanesi il Vangelo di Cristo, non lungi dalle mura di Via Marina, a Porta Orientale, in questa pietra rotonda piantò il vessillo della Croce”. Il fatto avvenne fuori della cinta della città, in un luogo dove la cultura latina non si era ancora imposta ed era ancora molto viva la tradizione locale, che si richiamava al patrimonio di conoscenze dei Celti.

L'Autore: Giorgio Fumagalli opera attivamente, per il recupero della memoria celtica:
- nel 1998 ha pubblicato, per “Quaderni Padani”, editi dalla Libera Compagnia Padana: “LA ROSA RIFIORITA, Storia romanzata della lotta dei Galli cisalpini”;
- collabora con quotidiani e riviste specializzate, proponendo articoli sulla storia dei Celti, spesso frutto di ricerche originali;
- da qualche anno organizza una circoambulazione denominata “BUON COMPLEANNO, MILANO”: si tiene in novembre, il primo giorno del calendario celtico, probabile data di fondazione di Milano; il giro si snoda attorno al sito dove sorse il primo nucleo della città.

lunedì 30 ottobre 2006

Scoperto un santuario celtico del II secolo a.C.

Portate alla luce 170 fosse nel cantone svizzero di Vaud

ECLEPENS - Un santuario celtico è stato portato alla luce nel cantone svizzero di Vaud. La scoperta di 170 fosse è stata fatta mentre si lavorava alla realizzazione di una cava vicino al cementificio Holcim a Eclépens.
Nell’area, occupato già dall'età del ferro, sono state trovate tracce di una strada che collegava il santuario al sito dove si compivano rituali religiosi e sacrifici di animali, tra cui cavalli. Sono state trovate ceramiche, oggetti di bronzo, mole per il grano, gioielli e monete locali e mediterranee, che hanno permesso di datare il santuario attorno all'80-120 avanti Cristo.

Fonte: www.laportadeltempo.com
Data: 22 settembre 2006

lunedì 2 ottobre 2006

Celtic stars – Sacred fires

Dati generali:


Autore: AA. VV.


Produzione: 2005 Universal Music Italia s.r.l.  (info@classic@umusic.com)


 


Rieccomi di nuovo con un rapporto utile sulle raccolte “Celtic Stars”. In questo post tratto la più recente uscita, Sacred Fires, forse una delle più affascinanti dell’intera serie. Qui c’è da star tranquilli, i mostri sacri della “celtic music” ci sono quasi tutti, dai Clannad ai Chieftains a Loreena McKennitt. Da rimproverare solo l’assenza di Alan Stivell e della sua arpa.


Si passa dalla canadese McKennitt ai ritmi allegri dei Chieftains (deliziosa I know my love, che vede la partecipazione di Andrea Corr, la cantante dei Corrs), alle suggestioni della cornamusa di Carlos Nunez nella stupenda The cavern dance. Come sempre i due cd alternano brani cantati e strumentali: da segnalare, fra i bei brani strumentali presenti, Tears of stone dei Chieftains e Turtle Island dello straordinario Mike Oldfield, oltre a una serie imprecisata di reels fra cui Dr. Macphail’s reel dei Capercaillie.


Fra i brani cantati, oltre a quelli stupendi di Loreena McKennitt, voglio segnalare i due brani di Andreas Vollenweider, che i più conoscono soprattutto come compositore di brani strumentali e che qui sfoggia una voce non da poco: la suggestiva Innocent, e soprattutto Home of love, un inedito ancora non uscito in cd, almeno in Italia. Inoltre, si fanno spazio le splendide performances di Deirdre Starr (meravigliosa e commovente I wish I was in England, in cui la cantante è accompagnata soltanto da un pianoforte per quasi tutta la durata del brano), Ian Anderson, che in Habanero Reel e Sanctuary mostra anche una suggestione vagamente jazz, Caroline Lavelle che per una volta compone qualcosa di allegro (No more words), la deliziosa I’ll tell me Ma di Sinead O’Connor, e ovviamente Moya Brennan nella splendida Change my world. Ma non basterebbe un rotolo di pergamena per poter descrivere in modo esauriente i piccoli tesori che Sacred Fires ci regala.


La maggioranza dei brani è abbastanza recente (2002-2003), quindi si tratta degli ultimi album di questi artisti. Che altro dire…buon ascolto.


 


Elenco brani:


 


CD1


Loreena McKennitt – The bonny swans


Sinead O’Connor – The moorlough shore


The Chieftains & The Corrs – I know my love


Carlos Nunez – The cavern dance


Ian Anderson – Sanctuary


Liz Carroll – The rock reel/ The morning dew/ Reeling on the box


Deirdre Starr & Jon Mark – Freeborn man


Andreas Vollenweider – Innocent


Mychael Danna & Jeff Danna – The child Deirdre


Dervish – The soldier Laddie


Aoife Nì Fhearraigh – Ansacht na nAnsacht


Caroline Lavelle – No more words


Ashley MacIsaac – Chorus jig/ The king’s reel


Capercaillie – Thiocfadh leat fanacht


Old blind dogs – Lochanside


Clannad – An Phàirc


 


CD2


The Chieftains – Tears of stone


Loreena McKennitt – All souls night


Ian Anderson – The Habanero reel


Capercaillie – Dr MacPhail’s reel


Clannad – Morning dew


Mike Oldfield – Turtle Island


Deirdre Starr & Jon Mark – I wish I was in England


Dervish – Father Jack


Aoife Nì Fhearraigh – Cailin na gruaige baine


Ashley MacIsaac – Bog an Logan


Moya Brennan – Change my world


Joanie Madden – Down by the salley gardens


Caroline Lavelle – Gently Johnny


Patrick StreetThe coalmoner/ The Heather breeze/ Thurf house


Sinead O’Connor – I’ll tell me Ma


Andreas Vollenweider – Home of love