BERLINO - I Celti, che i greci chiamavano il “Popolo Nascosto”, intorno al VI secolo avanti Cristo sembravano sul punto di fondare in Europa centrale quello Stato che invece non si sono mai dati, secondo scoperte compiute quest'estate da archeologi tedeschi vicino a Sigmaringen, Germania meridionale, non lontano dal confine con la Svizzera.
A settembre scorso in un campo di granturco appena mietuto, in quello che una volta era un insediamento celtico noto come Heuneburg ed oggi si trova alla periferia di Sigmaringen, sono tornati alla luce alcuni gioielli d'oro lavorati finemente, che gettano nuova luce su una società considerata non solo dagli antichi esclusivamente dedica all'alcol, alla violenza ed alle armi, i tipici barbari senza cultura, stile di vita o spiritualità.
Così li vedevano i greci e i romani, così li vedono anche oggi gli appassionati di Asterix. I Galli, con i Galati, sono considerati i parenti più stretti dei Celti originari, la cui comparsa in Europa avviene intorno al 900 a.C. ed il loro primo insediamento sarebbe a Halstatt, nelle Alpi vicino all'odierna Salisburgo, in Austria. Un mese prima gli stessi archeologi dell'università di Tubinga, avevano trovato in un altro posto dei dintorni di Sigmaringen i resti di una porta in pietra, lunga 12 metri e profonda otto metri, che era stata sicuramente l'accesso ad un centro abitato. La grande porta, datata al VI secolo a.C., era stata costruita con blocchi calcarei, squadrati con precisione.
Una strada lastricata con brecciolino portava ad un fossato, largo dieci metri, davanti alle mura del borgo fortificato su uno spuntone di roccia. Anfore e coppe trovate nel borgo fortificato provano gli stretti rapporti allora esistenti con la Grecia. I ben conservati tronchi dell'impianto di protezione, attraverso i loro anelli concentrici, rivelano anche la data esatta di costruzione: il 578 avanti Cristo.
Heuneburg si rivela così la più vecchia città d'Europa in stretto contatto con aree del Mediterraneo, 100 anni prima dell'ascesa di Atene a grande potenza. Le ricerche continuano, e per questo gli scienziati sono prudenti: finora non hanno ancora trovato luoghi importanti della vita urbana, come un mercato oppure un luogo sacro.
Ci sono però prove dell'esistenza di una necropoli e di quartieri abitati da artigiani specializzati, e ciò fa pensare ad una società dove già funzionava la divisione del lavoro. Nella necropoli e' stata trovata un'altra tomba, dove era sepolto un bambino di due anni con ricchi doni per l'aldilà. Ora, per gli esperti, a seppellire il proprio figlio in maniera così prestigiosa non può essere stato un semplice contadino, bensì un esponente di un ceto sociale, interessato a distinguersi dalle famiglie circostanti grazie alla ricchezza. In termini moderni si potrebbe parlare quasi di “nobili”.
E questo porta alla conclusione che i Celti della Germania meridionale non potevano essere quei barbari assolutamente ignoranti, descritti dalla propaganda degli antichi romani. In quel periodo i Celti, mentre l'Italia centrale era sotto l'influsso etrusco, commerciavano già con Sciti e Greci, oltre che con gli Etruschi. E proprio negli anni del fulgore dell' Heuneburg, arrivarono ad occupare buona parte del continente europeo a nord delle Alpi, l'area baltica e l'Asia Minore. Una avanzata inarrestabile, favorita principalmente dalla superiorità tecnica delle armi in possesso dei guerrieri che guidarono questi popoli durante le migrazioni.
Perché i Celti non si siano mai dati uno Stato unico, in quasi mezzo millennio di predominio sull'Europa centrale, non e' noto. Forse le nuove scoperte a Sigmaringen potrebbero aiutare a svelare il mistero.
Fonte: www.ansa.it
Data: 01/12/2005
Scarico e leggo con calma poi ti dirò che penso perchè diversamente da ciò che si sa i celti non erano affatto barbari ignoranti ma discendenti di una potente stirpe che poteva essere comparata con la grande civiltà Egizia..Te ne parlerò poi. Per ora salutino veloce xchè vado di fretta.
RispondiEliminaCredo che la maggior parte di coloro che transitano per queste pagine sia d'accordo sull'immensa cultura e arte dei Celti, del continente o delle isole. E le nuove scoperte archeologiche e non solo non stanno facendo altro che confermarlo. A presto con le ultime novità dalle terre celtiche.
RispondiEliminaCiao Rici, volevo invitarti a partecipare al dibattito che si sta affrontando in
RispondiEliminahttp://it.groups.yahoo.com/group/anticheterre
sulle affinità tra Celti e Sardi. Il dibattito è nato proprio perchè mi sono permessa di girare l'articolo che tu hai scritto qui sopra, citandoti come fonte.Così è sorto un grande dibattito, partito prima dall'amico Leo
http://it.groups.yahoo.com/group/Shardana/
che ha chiarito vari punti.
In sostanza si è parlato di lingua sarda ricollegata alla lingua gaelica che tutt'ora vien parlata in irlanda; nomi e termini simili a quelli Sardi (come Sheridan, cognome Irlandese che ci ricorda il grande popolo Shardana nonchè Sardo;o ancora Aonghusa-Angus, cognome Irlandese simile ad Angius cognome SArdo; e che dire di Eriu,antico nome d'Irlanda e anche diffusissimo cognome Sardo ecc.. Poi si è parlato di Menir, Ballo Tondo, usi e costumi presenti sia in Irlanda che in Sardegna, per non parlare dei suonatori di "launeddas", strumento simile alle cornamusa.
Be, poi ci sono i muretti separatori in pietra che accomunano i due territuri e conosciuti come "mureddasa" tipiche della Sardegna. Ricordiamo inoltre la strana similitudine dell'utilizzo simbolico del numero tre...esempio le "nicchie" o stanze dei nuraghi proprio come nel
NewGrange (una centrale e le altre due sui lati), come fossero disposte a mò di "trifoglio" ...guardacaso il trifoglio è anche un forte simbolo Irlandese. Insomma, chi più ne ha più ne metta!!!
ciao, by Sly
anticheterre
Aggiungete carne al fuoco se volete..tutto fà brodo.
Voglio infine sottolineare due interventi sempre da Leo (Holger e Danilo) che hanno voluto puntualizzare sul fatto che anche la lingua Basca è strettamente affine al dialetto Sardo e alle lingue Iberiche.
Ancora i popoli del Mare? Secondo Leo sicuramente, mentre Holger dà una sua seconda versione, parlando di popoli pre-indoeuropei.
Io mi chiedo se la verità non stia sul mezzo.
Il Grande Popolo che innalzò Menhir e che divulgò una cultura che risulta affine in vasta parte dell'Europa non potrebbero essere gli stessi che si spostarono poi oltre il Mediterraneo nell'Asia Centrale e che ora conosciamo come Popoli del Mare?In sostanza: dove ha origine questa cultura?
ciao,Sly.
Sembra molto interessante. Ho pubblicato su http://rici86.altervista.org/biblio_recensioni.html una recensione di un libro di Leonardo Melis dal titolo "Shardana - i popoli del mare": è lo stesso Leo? Parteciperei volentieri al dibattito, tempo permettendo. Questa è la dimostrazione che il mondo celtico è più che mai vivo e attuale, se può ispirare partecipazioni attive di questo genere. Sarei felice di ospitare dibattiti simili anche su queste pagine. Diffonderò intanto la notizia di questo gruppo di discussione. A presto!
RispondiElimina_Rici '86_
caro Rici parlo proprio dello stesso Leo. Da me ti ho risposto al commento autorizzandoti a postare il mio scritto sul tuo blog..ciò mi farebbe molto piacere, quindi fai pure un bel copia/incolla. Continuiamo il discorso: celti e sardi, fratelli di sangue??? il dibattito è aperto anche da me in http://it.groups.yahoo.com/group/anticheterre
RispondiEliminaA presto!!
Sly.