lunedì 27 giugno 2011

Y Gododdin


Composto all'inizio del sesto secolo, l'”Y Gododdin” é una delle prime testimonianze letterarie conosciute in una lingua celtica. Il poema é formato da una lunga serie di elegie in onore dei guerrieri del regno brittonico di Gododdin e dei suoi alleati (fra cui”l'unico figlio di Cian dal territorio del Bannog”(1), proveniente da Pictavia) che morirono combattendo contro gli Angli di Deira e di Bernicia in una località denominata Catraeth. Il toponimo sembra derivare dal latino “cataracta”(cascata, da cui il nome della fortezza romana di Cataractonium) ed é forse identificabile con l'odierna Catterick, nel North Yorkshire. La capitale di Gododdin, Dun Eidyn, fu assediata nel 638 dal re di Northumbria e divenne Edin Burh (Edimburgo). La battaglia celebrata nel poema avvenne attorno all'anno 600, mentre gli studiosi dibattono sulla data del componimento: alcuni asseriscono che esso fu realizzato nella Scozia meridionale poco dopo lo scontro, altri gli attribuiscono un'origine gallese ed una data posteriore, attorno al nono o decimo secolo.
Capolavoro di poesia eroica priva di carattere narrativo, é tradizionalmente ritenuto opera del bardo Aneirin, unico sopravvissuto dei trecento britanni che si scontrarono contro l'esercito invasore. In alternativa é stato suggerito che, assieme al poeta, scampò alla carneficina il guerriero Cynon, più volte citato.
Il più antico manoscritto dell' “Y Gododdin”, il Llyfr Aneirin (Libro di Aneirin), risale alla seconda metà del tredicesimo secolo, ma é verosimilmente una copia di un testo del nono. E' custodito alla Cardiff Central Library e presenta anche quattro poemetti (Gwarchanau) di argomento epico-eroico non connessi con l'argomento del Gododdin: Gorchan Tudfwuhlch, Gorchan Cyneflyn e Gorchan Mael Derw (quest'ultimo personaggio é ricordato anche nel “Cad Goddeu” di Taliesin: vedi nota 5). Il Llyfr Aneirin contiene il lavoro di due differenti copisti, indicati con le lettere A e B. L'amanuense A trascrisse materiale in Medio Gallese e lasciò una pagina vuota prima di scrivere i versi dei Gwarchanau. L'amanuense B intervenne più tardi, e con ogni probabilità attinse da una fonte anteriore, dato che i versi da lui vergati sono in Antico Gallese. Non realizzò esattamente una continuazione del testo A, ma apportò anche variazioni ai passi in esso contenuti. All'interno del manoscritto B é possibile rintracciare una parziale modernizzazione dell'ortografia, ed é stato suggerito che l'autore di B possa avere usato due precedenti testi, denominati B1 e B2. John Koch ha pubblicato un'edizione nella quale tenta di ricostruire la versione in brittonico primitivo che si suppone essere all'origine del Gododdin: egli distingue uno stadio arcaico, diffuso nei territori dei Britanni settentrionali sino al 638, uno stadio antico, che circolava nel Galles settentrionale a partire dal 655, ed uno stadio più recente, presente sempre in Cymru nell'ottavo-nono secolo.
Inizialmente il Gododdin venne tramandato oralmente dai bardi, e la sua metrica, del tutto particolare, presenta anche rime interne ed allitterazioni.

L'opera consta di cento stanze e la prima, considerata una sorta di prologo realizzato dopo la morte di Aneirin, fa parlare il poema in prima persona(2):

I
Io, Gododdin(3), rivendico la parola
Qui, nella calca dei guerrieri della corte:
Che il canto del figlio di Dwywai(4), il coraggioso,
Sia tramandato fino a rendersi vasto.
Mai debole o vile davanti al fuoco
Il pino brucia dal tramonto all'alba...
Da quando il muro della battaglia venne ucciso,
Da quando la terra fu gettata sopra Aneirin
la poesia si é allontanata dagli uomini del Gododdin.

L'esercito di Gododdin, comandato da Mynyddog Mwynfawr e composto anche da stranieri, andò in battaglia dopo aver partecipato ad un lungo festino a base di idromele. Questa bevanda é ricordata in molte stanze:

IX
Uomini giunsero a Catraeth, l'esercito fu preparato,
Idromele blu nel festino, fu come veleno,
Trecento guerrieri preparati al combattimento,
E dopo un grido di gioia un grande silenzio.
Anche se fecero riti propiziatori
l'incontro con la morte fu inesorabile.

X
Uomini giunsero a
Catraeth, gonfi d'idromele...
Con lame arrossate, cavità spaventose
Serrati, cupi, inseguimenti e massacri.
Dell'esercito di Bernicia, onere pesante,
Nessuno di quegli uomini fu risparmiato.
Perdetti un amico...
Agile nel combattimento, gravoso lasciarlo là.
L'eroe non chiese in pegno nessuna dote,
Il giovane figlio di Cian da Maen Gwyngwn.

XII
Uomini giunsero a Catraeth mentre albeggiava
L'ardore accorciò loro la vita,
Bevvero idromele, giallo, dolce, ingannatore,
Per un anno i poeti furono felici.
Rosse le loro spade, le lance non pulite,
Bianchi scudi e punte di lame rotte,
Il manipolo di guerrieri di Mynyddog Mwynfawr.

XVIII
...Corno traboccante d'idromele
Nella stanza di Eidyn(5).
La sua larghezza famosa, Il suo idromele velenoso,
Bevve vino forte...

XXXIV
Guerrieri in movimento, si cibarono insieme
Un anno di idromele, nobile intento,
Triste raccontare di loro...

XLII
Uomini possenti vennero tra di noi,
Erano gonfi di vino e d'idromele...

LVII
Dopo il vino e l'idromele attaccarono
Uomini nella mischia, rinomati, senza paura.
Schiere lucenti, coppe, banchetto di gioia,
Bevvero vino e idromele e malto.
Del manipolo di Mynyddog io ho grande rimpianto,
Tutti i compagni più veri li ho perduti.
Dei trecento guerrieri giunti a Catraeth
Sventura: eccetto uno, nessuno é vivo.

XCIII
Bevvi idromele prima del mio viaggio,
Vino abbondante presso Catraeth, tutto d'un fiato. ...

Questi sono solo alcuni dei brani in cui sono nominate le bevande alcoliche consumate alla festa, e con ogni probabilità i guerrieri andarono all'attacco ubriachi, subendo così la disfatta.
In quell'antica società eroica i servizi in combattimento erano ricompensati con abbondanti quantità d'idromele. I liquori che un uomo d'armi riceveva dal suo signore erano il simbolo del legame e dell'obbligo fra i due:

XXXIII
Guerrieri in movimento, assaltarono insieme,
Vite brevi, ebbrezza del chiaro idromele,
Il seguito di Mynyddog, rinomato in battaglia,
Pagarono per l'idromele con le loro vite: Caradog...
...Peredur dall'armatura d'acciaio...

XXXVII
...Il giorno della battaglia era pronto,
Amara ricompensa:
L'uomo di Mynyddog guadagnò il proprio idromele.

Come nelle leggende irlandesi, anche nel regno di Gododdin vi era l'uso di assegnare la “porzione del campione” durante i banchetti:

XC
...Il difensore del guado era stato felice,
La porzione d'onore, nella corte, era per lui.

Gli eroi ricordati nel poema possedevano cavalli ed erano dotati di belle armi, mentre i capi indossavano anche preziosi torques d'oro; alcuni dei combattenti erano evidentemente molto ricchi:

XIX
...Tre capi e trecento,
Tre cavalieri della mischia
Dalla dorata Eidyn,
Tre schiere vestite di ferro
Tre re adornati di torques
Tre valorosi cavalieri
Tre pari della battagli
Tre schierati allo stesso modo...

XXXV
Uomini giunsero a Catraeth, combattimento e grida,
Moltitudine di guerrieri a cavallo, armi scurite,
Lance lavorate e punte affilate,
Cotte di maglia(6) luccicanti e spade...

XC
...I combattenti scelti di ogni confine,
nella contesa contro gli uomini di Lloegr
Nove nemici per ciascuno, cadaveri nel sangue,
moltitudine di cavalli e armature e tuniche di seta,
Gwaednerth difese i suoi diritti combattendo.

L'opera contiene anche quella che é considerata la prima menzione di Artù:

XCIX
...Nutriva i corvi dai bastioni della rocca,
anche se non era Arthur. ...
L'identificazione di questo personaggio con il dux bellorum che sarebbe all'origine della
celeberrima epopea ha sollevato non pochi scetticismi fra gli specialisti, e la questione é
tuttora aperta.

Vengono nominati anche Taliesin, Myrddin e, forse, Llywarch Hen:

XLIX
...Per l'idromele dai corni,
Per gli uomini di Catraeth
Io, ma non io, Aneirin
(Taliesin(7) lo sa bene,
Esperto di parole)
Composi il Gododdin
Prima dell'alba successiva.

XLV
...Morien difendeva
Il canto di Myrddin e reclinava il capo...

L
...Dalla spada luminosa mi difese,
Dalla stretta del terreno mi liberò,
Dalla morte sul campo, dalla terra del nemico,
Cenan figlio di Llywarch(8), impavido, ardimentoso.

La stanza XXXVII cita anche un Caradog che potrebbe essere quel Caratacos, figlio di Cunobelinos, che combatté contro i Romani nel 43-51 d.C:

Mai fu costruita una sala così famosa.
Eccetto Morien, figliodi Caradog,
Non ci fu nessuno, consuetudine dei condotttieri
Più nobile del figlio di Fferog. ...

Vi sono anche espliciti riferimenti che definiscono gli uomini di Gododdin appartenenti alla religione cristiana, come in XXXI:

...Possa trovare accoglienza fra le schiere,
Con la Trinità in piena unità.

Nonostante le incertezze cronologico-linguistiche che circondano quest'opera per certi versi enigmatica, essa rappresenta la testimonianza dell'ultimo tentativo di resistenza all'avanzata degli Angli, che dopo la caduta di Dun Eidin incorporarono Gododdin nel regno di Northumbria. Molti dei suoi abitanti emigrarono a sud, verso le terre celtiche della Britannia occidentale.

Alec Caprari

Note:
1 “Y Gododdin”, XXIV, verso 260.
2 La bella traduzione italiana é quella di Francesco Benozzo
3 Il termine “Gododdin” si riferisce sia al poema che alla nazione ed ai suoi abitanti.
4 Questo nome é indicato nelle genealogie gallesi come quello della madre di Deinioel, fondatore di Bangor e probabilmente fratello di Aneirin.
5 La festa si tenne nella roccaforte di Edimburgo
6 “llurug” derva dal latino “lorica”
7 Nella “Historia Brittonum” Nennio nomina il bardo Taliesin accanto ad Aneirin come suo contemporaneo.
8 Llywarch é un nome piuttosto frequente nelle antiche genealogie gallesi.